Un boato seguito da un tremore, breve e violento, e tanta gente di corsa in strada. In Val di Comino, in provincia di Frosinone, la terra torna a tremare con un'intensità oltre la media.
Il terremoto, di magnitudo 3.2, è avvenuto stamane intorno all'ora di pranzo. E' stato rilevato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a una profondità di sette chilometri: l'epicentro è stato localizzato a Nord-est di Posta Fibreno.
Il sisma è stato avvertito in maniera nitida dall'intera popolazione in un'area compresa tra la Valle del Liri e i paesi del versante laziale del Parco nazionale, in particolare a San Donato Val di Comino. In molti hanno lasciato case e negozi per raggiungere spazi all'aperto.
Un'ora dopo se ne è verificata un'altra, alle 13.29, con forza pari a 2.2 della scala Richter (otto chilometri nel sottosuolo): è stata sentita anche questa, in particolare ai piani alti degli edifici. Poi, alle 13.55, nuovo movimento tellurico, stavolta cosiddetto strumentale, di magnitudo 1.7 (profondità 9 km).
Al momento, fortunatamente, non si segnalano danni, anche se lo spavento è stato tanto. Diverse, comunque, le telefonate arrivate ai vigili del fuoco, perlopiù per l'apprensione dei cittadini.
«Abbiamo avvertito in maniera molto chiara la scossa - dice il sindaco di Posta Fibreno, Adamo Pantano - in paese c'è molta preoccupazione, considerati i precedenti. Per ora non abbiamo segnalazioni di danni».
In Val di Comino il pensiero di molti è tornato al lontano 1984, quando un sisma di magnitudo 5.9 (7 maggio, la replica l’11) con epicentro a San Donato causò gravi danni, con sfollati e tendopoli allestite per mesi.