Il terrore era stato tanto, troppo.
I fratelli De Silva si trovano in carcere, gli altri due ai domiciliari. La vicenda da cui è partita l'inchiesta risale al settembre del 2021 quando un giovane di Pignataro venne prelevato in un bar di Cassino, portato nell'abitazione dei De Silva in via Garigliano (dove i due erano ristretti agli arresti domiciliari) e quindi tenuto ostaggio per circa un'ora. Il giovane era stato accusato di aver rubato a casa di Jasmine Molto Pavone, madre di Allan Molto Pavone, personaggio della malavita locale in carcere per traffico di droga.
LO SGARRO
I De Silva volevano fare giustizia dello sgarro fatto alla madre del loro amico e pretendevano che il giovane restituisse i gioielli rubati, nonostante lo stesso negasse di aver commesso il furto. Il ragazzo è stato picchiato, soffocato prima con il guinzaglio di un cane e poi con una busta di plastica. Per fortuna il malcapitato, approfittando dell'assenza dei due galoppini dei De Silva, Grimaudo e Cavaliere, che erano andati a prendere anche il fratello, è riuscito a liberarsi dalla morsa, ad appendersi a penzoloni al balcone e quindi a lanciarsi al suolo da un'altezza di circa 5 metri. «Volevano impiccarmi», dirà la vittima ai carabinieri.
Un incubo che lo aveva traumatizzato, come racconta la madre ai carabinieri: «La notte non dorme oppure si sveglia di soprassalto; ha paura di uscire e recarsi a Cassino per timore di rappresaglie. Sempre per paura di aggressioni si è momentaneamente trasferito presso una ragazza a Rimini, ma nonostante si fosse allontanato dal Comune di origine per stare più tranquillo, è stato raggiunto anche lì e minacciato». Le minacce erano arrivate anche ai familiari della vittima. Uno sconosciuto ha chiamato la sorella e l'ha avvertita: «Ieri sera è toccato a tuo fratello poi toccherà a te».
I De Silva, di 26 e 24 anni, nonostante fossero ristretti ai domiciliari, continuavano a comportarsi da piccoli boss. Il gip Casinelli, nell'ordinanza, parla di «capacità criminale fuori dal comune» e di un «clima di intimidazione che gli stessi sono riusciti nel tempo ad imporre all'interno del quartiere».