Il colpo di pistola, la moto T Max sulla quale è arrivato ed è fuggito chi ha aperto il fuoco, le risse dei giorni scorsi e le testimonianze che i carabinieri stanno raccogliendo anche in queste ore nella caserma di Alatri.
Sono gli elementi in mano agli investigatori della Procura di Frosinone e dei militari del comando provinciale e della compagnia di Alatri che stanno cercando di ricostruire quanto accaduto con il colpo che ha preso alla testa Thomas Bricca, clinicamente morto e ancora attaccato alle macchine dell'ospedale "San Camillo" di Roma.
Alle 14,30 il procuratore Antonio Guerriero e la sostituta Rossella Ricca faranno un sopralluogo in Largo Cittadini per comprendere da vicino quanto accaduto ieri sera.
Al momento c'è conferma di un solo sparo, esploso da circa 30 metri di distanza dal luogo nel quale Thomas si è accasciato.
La moto utilizzata e la corporatura di chi era in sella - indossando caschi integrali, fa propendere anche per il fatto che nel dirimere le questioni tra bande giovanili sia stato chiesto l'intervento di qualche adulto. Ipotesi che ha preso corpo nella notte, ma sulla quale non vengono riferiti ulteriori particolari.
Si concentrano proprio sulle risse degli ultimi giorni le indagini, si cerca di capire il motivo per il quale si è arrivati a un epilogo tragico. Le discussioni sarebbero sorte per vicende banali, forse qualche bicchiere di troppo, discussioni per piccole partite di droga o "sfide" tra ragazzi. Non si esclude il movente razziale, alle discussioni avrebbero preso parte dei giovani nordafricani che vivono nella zona di Tecchiena di Alatri.