Bandiere e lacrime disegnate sui volti. Un silenzio assordante ha accompagnato la fiaccolata simbolica per la pace del popolo ucraino. Oltre cinque mila hanno partecipato all'evento riempendo di fiaccole i fori imperiali a Roma. Il corteo è partito dal Campidoglio alla presenza di molte autorità. Tra i presenti il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, insieme ai presidenti dei Municipi romani, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il segretario del Partito democratico, Enrico Letta. «Un'aggressione inaccettabile è violenta.
«Era giusto dare un segnale dei popoli che si mobilitano. Roma deve essere protagonista. L'idea lanciata dal sindaco è stata giusta. Ora si senta la voce di chi chieda la pace», ha commentato Zingaretti. Dopo un corteo silenziosissimo, arrivati al Colosseo, illuminato di azzurro e giallo, i colori della bandiera ucraina, un gruppo è rimasto in disparte, dietro la fiaccolata e ha lanciato una piccola protesta: «Basta parole, vogliamo i fatti». Striscioni, bandiere e cori contro il presidente russo Putin. «Putin via da casa mia», è il grido disperato della comunità ucraina che vive a Roma. Domani ci sarà un'altra manifestazione nella Capitale organizzata dai sindacati.