Re Carlo di nuovo in pubblico dopo la diagnosi di cancro: domenica a messa con la moglie Camilla

Domenica 11 Febbraio 2024
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Una tranquilla passeggiata nella natura invernale della tenuta reale di Sandringham a braccetto con la regina Camilla per arrivare alla locale chiesa di St. Mary Magdalene, un cenno di saluto e un sorriso ai fotografi e ai sudditi affettuosi da distanza, l'accoglienza del parroco che li accompagna alla messa domenicale: è riapparso così in pubblico per la seconda volta - dopo una fugace apparizione in chiesa domenica 4 febbraio - re Carlo III dopo il ricovero in ospedale e la diagnosi di un cancro, la cui natura non è ancora stata rivelata. Deve essere stato scioccante per lui, entrato a 75 anni in ospedale a Londra il 26 gennaio per un annunciatissimo controllo per una prostata ingrossata, tipica dell'età, scoprire di avere un tumore, sebbene, com'è stato precisato, «non prostatico». Ma l'esperienza sembra, nella narrazione ufficiale, averlo lasciato serena. La tranquilla passeggiata domenicale fra alberi spogli e prati verdi, ombrello in mano e un cappotto di cammello di taglio militare, con Camilla in soprabito bianco e cappello nero, sembra suggerire da un lato la ripresa fisica, dall'altro la pace profonda che ha pervaso l'animo del sovrano in un momento così difficile per lui come per la casa reale britannica, con la nuora Kate convalescente per chissà quanto e lui stesso a riposo, per ora a tempo indefinito.

Serenità che ha trasmesso ieri in un messaggio di ringraziamento a chi, fra i medici e i paramedici, si è preso cura di lui, a chi gli è stato vicino e per l'abbraccio della nazione, che ha avvertito su di sé come una coperta calda. Conscio di aver praticato uno strappo nella normalmente abbottonatissima etichetta della Royal Family rivelando, se pur in termini vaghi, di avere un tumore, Carlo se ne mostra contento: «È ugualmente rincuorante - ha scritto nel suo messaggio dopo aver elogiato l'impegno di chi lo ha curato e dopo aver ringraziato la gente per il »supporto e gli auguri«- di sentire ora come il condividere la mia diagnosi abbia aiutato a promuovere comprensione fra la gente e a gettare luce sul lavoro di tutte quelle organizzazioni che sostengono i pazienti che hanno il cancro e le loro famiglie attraverso il Regno Unito e in tutto il mondo». Un'empatia che gli ha toccato il cuore: «L'ammirazione che ho nutrito per tutta la vita per la loro instancabile attenzione e dedizione è ancora più grande grazie alla mia esperienza personale», ha aggiunto il re, che è stato salutato dall'affetto di un centinaio di curiosi e di sudditi, sebbene non autorizzati a entrare nel terreno di Sandringham, nella contea orientale di Norfolk, prima di Pasqua. Per ora ci si aspetta che re Carlo si astenga da qualunque impegno istituzionale e pubblico, con una ripartizione del carico fra il figlio ed erede al trono William, che gestisce l'agenda degli appuntamenti da Windsor, pure lui senza il supporto della consorte, e la moglie Camilla. Che ieri dalla cattedrale di Salisbury, nel sud dell'Inghilterra, ha ringraziato il Paese per l'affetto «molto confortante» dimostrato al marito e alla famiglia reale, sottolineando come il consorte stesse «bene, date le circostanze»

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