Città del Vaticano - «Il Papa ha una posizione molto chiara. Sulla pace sostiene gli ucraini e ci appoggia». Ne è sicuro il presidente ucraino Zelensky che chiarisce definitivamente la linea vaticana sul conflitto. Altro che equivicinanza. «Vuole davvero che questa guerra sanguinosa finisca. L'ho incontrato due volte e ho portato alla sua attenzione alcune questioni critiche, per le quali ha cercato di aiutarmi».
Zelensky racconta anche di quando ha incontrato Francesco due settimane fa nell'Aula Paolo VI, accanto a Santa Marta. «Volevo che il Vaticano fosse rappresentato a un vertice di pace e che il Papa sostenesse la mia formula. E che nessuno approfittasse della sua personalità politica o di comunicatore, perché a volte il Papa parla di qualcosa e i media, alcuni media - soprattutto quelli russi - iniziano a distorcerlo a loro favore. Per questo è stato molto importante per noi parlare. Ha una posizione molto chiara sul sostegno all'Ucraina e sulla pace. Gli ho chiesto del piano di pace e della deportazione dei bambini. Sa che migliaia di piccoli sono stati portati in Russia e gli ho chiesto di usare i suoi contatti per facilitare la restituzione. Stiamo cercando questi strumenti, non è facile».
A Zelensky viene anche chiesto il motivo che lo ha portato a non incontrare il Presidente Lula al vertice del G7 in Giappone. «Ribadisco che voglio incontrarlo. Sono interessato e mi sono offerto di incontrarlo in qualsiasi forma. Ho invitato il Presidente molte volte, l'ho incoraggiato a visitare l'Ucraina. Le nostre diplomazie sono state in contatto quando ho incontrato i governi di Spagna e Portogallo e lui, in quel momento, si trovava in Europa. Ho pensato di approfittare di quella circostanza perché la distanza era minore e volevo che potesse trovare un momento del suo tempo. Poi ho partecipato a diverse riunioni del G7 e qualcuno ha insinuato che non volevamo incontrarlo. Non è vero. Per me è molto importante che le grandi potenze siano coinvolte. Che la grande potenza dell'America Latina, il Brasile, venga coinvolta e che sia al pari degli altri Stati nella formula per la pace e rappresentata al vertice che stiamo preparando. Dobbiamo parlarne. Ma per parlare è necessario un desiderio. Qualcosa non ha funzionato al G7, non voglio entrare nei dettagli, ma il problema non è certo venuto da noi”.
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Zelensky però si aspetta che Lula risponda ad una domanda semplice: Putin dovrebbe essere condannato da un tribunale internazionale o no? «Il presidente del Brasile pensa che un assassino debba essere condannato e andare in prigione? Penso che se il Presidente ne avrà l'opportunità, risponderà di sì. Troverà il tempo di rispondere a questa domanda? Beh, non ha trovato il tempo di incontrarmi, ma forse troverà il tempo di rispondere a questa domanda. E poi credo che risponderà molto semplicemente che gli assassini, secondo lui, dovrebbero essere imprigionati. E se ci sono migliaia di persone uccise in Ucraina, una persona che dà l'ordine di farlo non dovrebbe essere in prigione? Penso che dirà: beh, gli assassini di massa sono sadici, e quindi dovrebbero essere in prigione. E poi, se il Presidente Lula vuole essere eccentrico, può anche dire che il tribunale proposto dall'Ucraina non è appropriato, ma allora il Presidente Lula dovrebbe aggiungere: "So come mettere gli assassini dietro le sbarre senza un tribunale". E l'Ucraina sarà lieta di ricevere questo consiglio dal Presidente Lula su come accelerare l'azione penale per mettere dietro le sbarre gli assassini del Cremlino. Siamo sempre a favore di qualsiasi innovazione nel senso dell'applicazione della legge».
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