Ucraina, scomparsi più di 100 russi mobilitati dopo il «no» alla Wagner. L'ultimo messaggio ai parenti: «Ci uccideranno per poi buttarci in un campo»

L'inchiesta di Astra ha rivelato dettagli sulla sparizione di 100 mobilitati russi: i giornalisti hanno parlato con i familiari dei mobilitati

Mercoledì 12 Aprile 2023
Ucraina, scomparsi più di 100 russi mobilitati dopo il «no» alla Wagner. L'ultimo messaggio ai parenti: «Ci uccideranno per poi buttarci in un campo»

Più di 100 russi mobilitati per la guerra sono scomparsi nella regione di Lugansk: gli uomini si erano rifiutati di firmare contratti con le Compagnie militari private, tra cui quella del Gruppo Wagner. Secondo le fonti locali ucraine-russe, la mancata accettazione delle calusole potrebbe essere il motivo che ha portato a quello che sembra un vero e proprio «sequestro». Gli uomini stati rimproverati dall'ex tenente generale Anatoly Bibilov: i mobilitati sono stati rinchiusi nello stabilimento di costruzione di carrozze a Stakhanov.

Successivamente, i russi sono stati portati in un campo di addestramento nella regione. Da allora le famiglie non hanno avuto più notizie.


L'inchiesta di Astra

La testata ucraina di Astra ha parlato con 15 parenti dei soldati: «I dettagli emersi sono da brividi». In uno dei messaggi inviato dai mobilitati, il 6 aprile, si legge: «A loro non frega un c***o. Ora ci uccideranno ora e ci getteranno in un campo». In un altro messaggio si legge: «Chi si rifiutava di obbedire è stato già portato via, non sappiamo cosa sta succedendo. Sembrano tipi della Wagner».



Questi messaggi solo sono un esempio delle dozzine messe a disposizione ai redattori di Astra. I testi inviati su Whatsapp, Telegram e tramite sms provengono dal territorio di Stakhanov nella regione di Lugansk, effettua il 6 e 7 aprile 2023. Ma da dove vengono i soldati russi? Le 500 persone mobilitate giungono da diverse città della Russia: Mosca, Voronezh e Tver. Sono arrivate a destinazione con aerei cargo da Kursk a Rostov sul Don. Prima di entrare nel vivo del conflitto, gli uomini dovevano eseguire un addestramento presso l'unità militare locale. 

 

 

Il «no» al Gruppo Wagner

I mobilitati sono stati costretti a firmare contratti con il Gruppo Wagner. L'unità che sarebbe nata avrebbe preso il nome di  «Wolves». In un messaggio, mostrato ad Astra, si legge: «I rappresentanti del Pmc Wagner sono arrivati ​​con le armi, sono in 30 circa. Vogliono portarci in una specie di discarica, ci stanno pressando. Chiediamo: “dove sono i nostri soldati?!”, e loro dicono: “perché ti interessa?”. Assurdo». 

Come si è scoperto, l'uomo chiamato «presidente dell'Ossezia del Sud» (territorio della Georgia occupato dalla Federazione Russa, ndr.) è il tenente generale Anatoly Bibilov. In un video si vede il militare che minaccia i coscritti russi. Anche allora, i soldati furono rinchiusi nello stabilimento di costruzione di carrozze a Stakhanov. Gli stessi russi, nelle conversazioni con i loro parenti, hanno affermato di essere stati «venduti alle Pmc».

«Siamo in più di 100 qui, rinchiusi nell'officina di riparazione auto, siamo stati stupidamente venduti, ma non eravamo d'accordo con questo» riporta un messaggio mostrato ad Astra. In una registrazione, a disposizione della redazione, si può ascoltare che 57 persone su 170 hanno accettato di firmare contratti con le Compagnie militari private. 

Al momento, dal 7 aprile 2023, 18:40, i mariti non sono più in contatto con i familiari. Quando Astra ha contattato l'ufficio del procuratore militare di Rostov si è sentita rispondere così: «non sono a conoscenza di questi mobilitati». «Sebbene il 6 aprile 2023 alle 00:06 la geolocalizzazione abbia rintracciato uno dei mariti all'indirizzo «Regione di Rostov, 150 divisione 27 brigata», sottolinenano ad Astra i parenti delle persone mobilitate scomparse.

Ultimo aggiornamento: 12:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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