Ucraina, l'Europa si prepara a flusso di migranti e rifugiati con la nuova agenzia (anche in Italia)

L'agenzia ha attività in Lettonia e Lituania e ha un ufficio anche a Roma

Lunedì 14 Febbraio 2022 di Stefania Piras
Ucraina, l'Europa si prepara a flusso di migranti e rifugiati con la nuova agenzia (anche in Italia)

Già il ministro dell'Interno della Polonia aveva annunciato la possibile ondata di rifugiati che potrebbe riversarsi in Europa dall'Ucraina.

La stima è di centinaia di migliaia di persone pronte a spostarsi. L'Ucraina, bisogna considerare, ha già 1,5 milioni di sfollati interni come risultato dell'occupazione russa del 2014 della Crimea.

E ora si muove anche l'Unione europea che dal 1992 ha una direzione generale ad hoc, si chiama Direzione generale per la protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee (ECHO), interviene in tutto il mondo. Inoltre, da pochissimo, da neanche un mese, ha ufficializzato anche il nuovo mandato (rafforzato) della sua agenzia: si tratta di un cambiamento rilevante perché prima non esisteva nemmeno un'agenzia europea per la richiesta di asilo, bensì un semplice ufficio. L'agenzia EUAA ha la sede centrale a Malta e ha un bilancio annuale di 172 milioni di euro. In più ha otto uffici operativi: a Roma, in Italia (lavora sulle rotte di migranti che provengono dal Mediterraneo e dal Nord-est) e poi ad Atene, Bruxelles, Nicosia, Madrid e Varsavia. Sono questi i punti nevralgici che dovranno entrare in gioco per organizzare l'eventuale assistenza ai migranti dopo l'attivazione della richiesta del Paese membro.

Questi, nel riquadro in basso, invece sono i paesi dove ci sono attività dell'Agenzia: le più vicine all'area di crisi ucraina sono la Lettonia e la Lituania

Oltre al lavoro di preparazione sul fronte delle possibili sanzioni nel caso di un'ulteriore escalation della situazione in Ucraina la Commissione europea si sta preparando anche all'ipotesi che ci possa essere una crisi legata a un intenso flusso di migranti e rifugiati dall'area. È quanto ha detto una portavoce della Commissione nel punto stampa quotidiano. «La seconda traccia del nostro lavoro oltre al lavoro sulle sanzioni è quello di essere pronti in senso ampio se la situazione dovesse inasprirsi» e «saremo pronti per qualsiasi cosa possa accadere in questo campo e in altri», ha detto in particolare rispetto ai preparativi su possibili flussi di migranti e rifugiati

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Reuters riporta che alcune città polacche hanno già stilato un elenco dei posti disponibili per ospitare rifugiati ucraini, benché negli anni passati non ci sia stata una politica di apertura: la Polonia dal 2014 ha un tasso di respingimento delle richieste di asilo ucraine vicino al 99%. Secondo l'UNHCR, tra il 1° gennaio 2014 e il 30 giugno 2016, un totale di 5.269 cittadini ucraini hanno richiesto la protezione internazionale in Polonia, di cui 2.253 nel 2014, 2.305 nel 2015 e 711 nella prima metà del 2016. Tra questi, solo 48 persone hanno ottenuto lo status di protezione sussidiaria e 18 sono stati riconosciuti come rifugiati. Bruxelles è pronta a venire incontro a Varsavia, mettendo in campo un atteggiamento più risoluto di quello assunto lo scorso dicembre nel corso della crisi bielorussa. 

La Romania sta considerando i campi profughi. Il ministro della difesa della Slovacchia ha detto che ci potrebbero essere decine di migliaia di rifugiati anche in un conflitto limitato. Anche l'Ungheria, che ha oltre 150.000 ungheresi che vivono in Ucraina e decine di migliaia di lavoratori immigrati dall'Ucraina, si sta preparando. «Pensate agli anni '90, quando arrivarono decine di migliaia di persone dai territori dell'ex Jugoslavia», ha ricordato il premier ungherese Viktor Orban che chiede di evitare la guerra. In allerta sono anche le repubbliche baltiche di Lituania, Lettonia ed Estonia. Anche loro si aspettano un'ondata di rifugiati. 

Schengen - L'area Schengen è accessibile senza visto per gli ucraini in possesso di un passaporto valido. Almeno fino alla fine del 2022, prima che il nuovo Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) diventi operativo, gli ucraini possono attraversare il territorio dell'UE legalmente.

«Siamo pienamente focalizzati nella ricerca di una soluzione diplomatica e nel raggiungere una de-escalation», ha comunque sottolineato ancora una volta la portavoce della Commissione. «Se non fosse possibile trovare una soluzione diplomatica, siamo pronti, saremo pronti e stiamo lavorando per essere pronti su qualsiasi fronte, dall'energia, alle migrazioni» agli impatti economici. All'interno di questi preparativi rientra anche «qualsiasi esigenza umanitaria», ha spiegato. La Commissione Ue «sta lavorando un pacchetto vasto, robusto e ampio di sanzioni economiche e finanziarie che introdurremo rapidamente nei confronti della Russia» se ci sarà una qualsiasi aggressione all'Ucraina, ha anche ribadito all'avvio del punto stampa la portavoce. 

Ma cosa prevede l'Unione europea?

L'Agenzia EUAA (European Union Agency for Asylum) è l'unico sistema di asilo multinazionale al mondo. È nata dopo l'accordo dello scorso anno tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell'UE su proposta della Commissione europea. Offre diversi tipi di assistenza. Se uno Stato membro si trova ad affrontare un flusso sproporzionato di migranti si mette in moto un piano operativo, frutto di un accordo tra l'Agenzia e lo Stato membro che richiede il supporto europeo. Ecco cosa si legge consultando il sito dell'agenzia: «Quando sorge una necessità, una valutazione strutturata dei bisogni viene avviata dall'Agenzia anche attraverso il dialogo e le consultazioni con lo Stato membro interessato, al fine di definire congiuntamente le possibili misure di assistenza. Tali misure, così come i mezzi per attuarle, sono poi dettagliate in un piano operativo, un documento concordato che vincola sia l'Agenzia che lo Stato membro interessato e gli Stati membri partecipanti. Tali piani sono normalmente sviluppati per fornire sostegno agli Stati membri i cui sistemi di asilo e/o accoglienza sono sottoposti a una pressione sproporzionata, quando uno Stato membro si trova ad affrontare una sfida migratoria sproporzionata, o per sostenere l'attuazione degli obblighi degli Stati membri nell'ambito del CEAS (il sistema comune europeo di asilo, ndr)».

«Oltre all'assistenza immediata e diretta per affrontare la situazione, anche con attrezzature e personale di supporto, il piano operativo includerà spesso anche attività per rafforzare le capacità dei sistemi di accoglienza e di asilo dello Stato membro, data la natura temporanea del sostegno diretto dell'agenzia. A tal fine, l'assistenza operativa e tecnica sarà fornita in modo pianificato, graduale e sostenibile, attraverso il dispiegamento di squadre di sostegno per l'asilo, strumenti di lavoro e attrezzature necessarie», conclude la spiegazione

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Cos'è un piano operativo 

Il piano operativo è un documento formale che stabilisce i dettagli relativi alle condizioni di dispiegamento delle squadre di sostegno per l'asilo. Deve contenere delle informazioni dettagliate e precise tra cui una panoramica della situazione dello Stato membro che richiede il sostegno dell'Agenzia, una serie di obiettivi e traguardi operativi, la durata prevista dello spiegamento delle squadre, la loro ubicazione e la loro composizione, informazioni sulla rendicontazione e la valutazione delle attività. 

Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 09:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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