Russia, la nuova mappa in caso di vittoria: i confini di Kiev cannibalizzati e "spartiti" con Polonia, Romania e Ungheria. Ecco il piano di Putin

Martedì 5 Marzo 2024 di Paolo Ricci Bitti
Guerra in Ucraina, la mappa della nuova Russia in caso di vittoria, Putin: «I nostri confini non finiscono da nessuna parte»

Tra la realtà e i desideri c'è di mezzo il mare che in questo caso non è solo il mar Nero ma anche il mar d'Azov. Ha un bel da dire  Dmitry Medvedev, il numero due del Consiglio di sicurezza della Russia, ha pure da impegnarsi a mostrare mappe e cartine, ma alla fine, per adesso, l'Ucraina resta in gran parte Ucraina perché l'invasione voluta da Putin oltre due anni fa segna il passo.

Crimea a parte, fagocitata dalla Russia nel 2014, senza colpo ferire e senza che l'Occidente alzasse un dito, in due anni di guerra pagati carissimi da Mosca il territorio ucraino conquistato vale il 17 per cento della superficie dello stato, ovvero appena il 10% in più di quel 7% (Ucraina orientale con un quinto di popolazione russofona) che Putin di fatto giù "tutelava".

Dopo la "sparata" di Medvedev, che mostrava mappe con confini e colori surreali che riducevano ai minimi termini il territorio di Kiev, è come sempre l'Isw (Institute for the study of war) ad aiutare a fare chiarezza. Non che ci fosse un'effettiva necessità di specificare l'abnormità del discorso di lunedì scorso di Medvedev davanti a studenti di tutto il mondo a Soci al "Festival giovanile"  in cui veniva esibita un'Ucraina cannibalizzata dalla Russia e spartita, con il suoi aiuto non richiesto, con Polonia, Ungheria e Romania. Una mappa che era già apparsa nel 2022.

Medvedev mostra il futuro assetto dell'Ucraina secondo i desideri russi

Fantascienza geopolitica condita che le solite minacce: per Medvedev sale ancora il rischio di un "conflitto nucleare, mai così vicino come nel 1962 con la crisi dei missili di Cuba".

  

La cannibalizzazione dell'Ucraina

La rodomontata di Medvedev è arrivata in pratica nelle stesse ore in cui la Russia ha accusato la Germania di "cospirare" con forniture militari per consentire all'Ucraina di colpire obbiettivi in territorio russo come il ponte di Crimea, struttura voluta e inaugurata da Putin dopo avere strappato la penisola all'Ucraina. La strategia di Medvedev è in buona parte basata sulla strumentalizzazione di vicende storiche in cui, andando a ritroso. prima o poi si trova una ragione per puntellare le proprie tesi. Ne sentiamo echi, di queste strategia, oggi in Palestina e, meno di una generazione fa, nelle guerra balcaniche con mappe geografiche che mulinavano sul tavolo come le carte a ogni mano sul panno verde. 

Il discorso davanti agli studenti riprende le mire espansionistiche di Putin che riporta al Russkiy Mir” (il “mondo russo”) che comprende l’ex impero russo con parti di Polonia, Romania, Finlandia e Moldavia.


 

Medvedev: "L'Ucraina è Russia!»

«Una volta uno degli ex leader dell'Ucraina disse che l'Ucraina non è Russia. Questo concetto dovrebbe scomparire per sempre. L'Ucraina è, ovviamente, Russia»: è quanto dichiarato a un forum da Dmitry Medvedev, il numero due del Consiglio di sicurezza della Russia. «Tutti i nostri oppositori - ha proseguito Medvedev - devono comprendere fermamente e per sempre la semplice verità: i territori su entrambe le sponde del Dnipro sono parte integrante dei confini strategici e storici della Russia, quindi tutti i tentativi di modificarli con la forza, di tagliarli vivi, sono condannati», ha dichiarato ancora l'ex presidente russo. A riportare la notizia è l'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti.

(Crediti East2west)

 

La Russia rafforza le frontiere

La Russia ha avviato iniziative per rafforzare il suo schieramento nei settori strategici nord-occidentale e occidentale in risposta al «crescente potenziale militare della Nato». Lo ha detto il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, citato dall'agenzia Interfax.  «Di fronte al rafforzamento del potenziale della Nato vicino ai confini russi e l'espansione dell'Alleanza con l'ingresso della Finlandia e poi della Svezia, abbiamo intrapreso iniziative per potenziare i raggruppamenti di truppe nelle direzioni strategiche nord-occidentale e occidentale», ha spiegato Shoigu in una videoconferenza con comandanti militari. La Russia, ha precisato il ministro della Difesa, ha costituito «due raggruppamenti strategici multiservizio territoriali di truppe, i distretti militari delle regioni di Leningrado e Mosca».

 

 

Putin: «I confini della Russia non finiscono da nessuna parte»

Come riporta ancora l'Isw ripresa dalla New Voice of Ukraine, Medvedev ha affermato che l'influenza delle grandi potenze sovrane, come la Russia, si estende oltre i loro confini geografici. Del resto Putin aveva detto di recente  Putin secondo cui "i confini della Russia non finiscono da nessuna parte". E ancora Putin: "Più uno stato è “potente”, più le sue frontiere strategiche si estendono oltre i suoi confini statali e più ampia è la sfera di “influenza economica, politica e socio-culturale” dello stato. La Russia, in altre parole, è più interessata a sottomettere il popolo ucraino che a conquistare il suo territorio, suggerendo che il concetto di uno Stato ucraino sovrano e il concetto di un’identità nazionale ucraina separata dalla Russia devono “scomparire per sempre”. L'Isw ha inoltre ribadito la documentazione in corso sulle diffuse e deliberate campagne di pulizia etnica della Russia nei territori ucraini occupati.

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