Sono in corso a Avdiivka, nel Donetsk, violenti combattimenti e la città chiave dell’Ucraina orientale potrebbe cadere da un momento all'altro.
L'assalto alla città
L’assalto è iniziato il 13 febbraio, con Mosca che ha colpito il centro logistico e di addestramento dell’esercito ucraino a Selidovo, 30 chilometri a ovest del fronte di Avdiivka, che è il vero obiettivo: si tratta di una piazzaforte costituita da un ampio sistema di fortificazioni dove gli ucraini hanno concentrato rinforzi, inclusa la Terza Brigata d’Assalto Indipendente Azov. Gli Stati Uniti non nascondono la preoccupazione per questa svolta tattica: «Avdiivka rischia di cadere sotto il controllo russo», ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, citando la carenza di munizioni dell’Ucraina e sottolineando che le truppe russe hanno guadagnato.
Perché è strategica
La città – quasi completamente distrutta – è strategica perché è una porta d’accesso a Donetsk, la capitale regionale ucraina annessa dalla Russia dal 2022 e prima ancora dall’autoproclamata Repubblica Popolare di Doneck, di cui è stata capitale dal 2014. Nel briefing di giovedì a Washington, Kirby ha detto che Avdiivka potrebbe cadere «perché le forze ucraine sul terreno stanno esaurendo le munizioni di artiglieria». Intanto il Senato degli Stati Uniti ha approvato un pacchetto di aiuti esteri da 95 miliardi di dollari – di cui 60 miliardi per l’Ucraina – dopo mesi di dispute politiche, ma deve affrontare una dura battaglia alla Camera. Il segretario generale della Nato, Jen Stoltenberg, ha avvertito giovedì che la mancata approvazione da parte degli Stati Uniti dell’assistenza militare all’Ucraina sta già avendo un impatto sul campo di battaglia.