Migranti, intesa Ue tra i 27 alla vigilia di Granada. La Germania accetta il testo formulato a luglio

Stralciato il punto sulle Ong. Fonti diplomatiche italiane «L'abbiamo spuntata»

Mercoledì 4 Ottobre 2023
Migranti, raggiunto l'accordo Ue sul patto: protezione delle frontiere e più rimpatri

Accordo sui migranti raggiunto a Bruxelles. La svolta è avvenuta tra la tarda serata di ieri e la mattina di oggi e non si può escludere che sia stata possibile anche grazie ad un'interlocuzione tra Giorgia Meloni e Olaf Scholz. Fonti qualificate vicine al dossier, senza dire di più, spiegano infatti che l'intesa «è frutto dell' accordo politico» al più alto livello.

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Accordo europeo sui migranti, stralciato il punto sulle Ong

Ed è un'intesa che, a quanto emerge dal testo concordato alla riunione dei rappresentanti permanenti dei 27, ha visto stralciare dalla proposta iniziale sul regolamento sulle crisi il punto sulle Ong, ovvero sulla loro esclusione dalla situazione sulla strumentalizzazione della migrazione disciplinata dal testo.

«L'abbiamo spuntata», sottolineano fonti italiane dopo l'intesa raggiunta a Bruxelles. Sul testo, fino a pochi giorni fa la Germania aveva tenuto infatti il punto.

Giovedì al Consiglio Affari Interni la ministra tedesca Nancy Feaser aveva parlato di linea rossa definendo la proposta spagnola che aveva portato sul fronte del sì sia la Germania sia l'Olanda, necessarie per la maggioranza qualificata.

A quel punto l'Italia aveva chiesto un tempo supplementare di riflessione. Lo scontro tra Roma e Berlino sui finanziamenti alle Ong aveva poi indurito lo stallo, frutto anche delle tensioni, in tema di migrazione, tra Verdi e Spd all'interno del governo tedesco.

Resta da vedere se il punto sulle Ong sia tornato, nel nuovo testo, nella sua posizione iniziale: ovvero nei cosiddetti «considerando» che, ai fini dell'applicazione del regolamento sulle crisi migratorie, hanno tuttavia una minore incidenza. 

Grande soddisfazione è stata espressa in ambienti diplomatici per il raggiungimento dell'intesa che ha consentito di definire la posizione negoziale del Consiglio in vista delle trattative che si apriranno con il Parlamento europeo. 

Italia favorevole

L'accordo, conferma una fonte diplomatica Ue, è stato raggiunto a maggioranza qualificata. L'Italia ha votato a favore, aggiunge la fonte, ma allegherà una dichiarazione a verbale. Il regolamento sulle situazioni di crisi e di forza maggiore nel campo della migrazione e dell'asilo era l'ultimo pezzo del patto Ue sulle migrazioni che era ancora incagliato in Consiglio: ora potranno iniziare i negoziati con il Parlamento Europeo, con l'obiettivo di avere un accordo sul pacchetto prima di fine legislatura. I rappresentanti degli Stati membri dell'Ue, conferma il Consiglio, hanno raggiunto un accordo sulla componente finale di una politica europea comune in materia di asilo e migrazione, confermando il mandato negoziale sul regolamento sulle situazioni di crisi, compresa la strumentalizzazione della migrazione, e la forza maggiore nel campo della migrazione e dell'asilo.

La posizione approvata oggi costituirà la base dei negoziati tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo. Per Fernando Grande-Marlaska Gómez, ministro degli Interni spagnolo, «oggi abbiamo compiuto un enorme passo avanti su una questione cruciale per il futuro dell'Ue. Con l'accordo di oggi siamo in una posizione migliore per raggiungere un accordo sull'intero patto sull'asilo e sull'immigrazione con il Parlamento Europeo entro la fine di questo semestre». Per la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, l'accordo consentirà di approvare «il patto prima di fine legislatura».

La nuova legge stabilisce il quadro che consentirebbe agli Stati membri di affrontare situazioni di crisi nel campo dell'asilo e della migrazione adeguando alcune regole, come quelle relative alla registrazione delle domande di asilo o alla procedura di asilo alla frontiera.

Il principio di solidarietà

Questi Paesi potrebbero anche richiedere misure di solidarietà e sostegno all'Ue e ai suoi Stati membri.  In una situazione di crisi o di forza maggiore, gli Stati membri possono essere autorizzati ad applicare norme specifiche riguardanti la procedura di asilo e di rimpatrio. Tra l'altro, la registrazione delle domande di protezione internazionale può essere completata entro quattro settimane dalla presentazione, alleggerendo così le pubbliche amministrazioni.

Uno Stato membro che si trova ad affrontare una situazione di crisi può richiedere contributi di solidarietà ad altri Paesi dell'Ue, che possono assumere la forma di ricollocazione dei richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale dallo Stato membro in crisi verso gli Stati membri contribuenti; compensazioni di responsabilità, vale a dire che lo Stato membro sostenitore si assumerebbe la responsabilità di esaminare le richieste di asilo con l'obiettivo di alleviare lo Stato membro che si trova in una situazione di crisi; contributi finanziari o misure alternative di solidarietà. Le misure eccezionali e il sostegno di solidarietà richiedono l'autorizzazione del Consiglio, «in conformità con i principi di necessità e proporzionalità e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini di Paesi terzi e degli apolidi». Ora le norme potranno essere negoziate con il Parlamento. 

Polonia e Ungheria contrarie

Nel Coreper 2 oggi a Bruxelles non hanno sostenuto l'accordo sulla posizione negoziale sul regolamento in materia di crisi migratorie solo Polonia e Ungheria (contrarie), oltre a Repubblica Ceca, Slovacchia e Austria (astenute). A quanto si apprende a Bruxelles, il testo approvato oggi è considerato più equilibrato rispetto al precedente, al pari di quello che era stato presentato dalla presidenza nel luglio scorso. L'Italia non sarebbe l'unico Paese ad avere allegato dichiarazioni unilaterali al verbale oggi.

Germania e Italia, reazioni positive

Dagli esponenti italiani e tedeschi arrivano commenti molto positivi all'accordo. Il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani dice che «è un risultato molto positivo, un successo per l'Italia». «L'accordo sul regolamento in materia di migranti raggiunto a Bruxelles è un successo per l'Italia, frutto di un grande lavoro diplomatico. I nostri partner hanno compreso le nostre istanze. In caso di grandi crisi migratorie tutti gli Stati membri dovranno fare la loro parte», scrive su X il vicepremier. 

«In caso di crisi la solidarietà tra gli Stati membri è obbligatoria» e questo rappresenta «un passo avanti comune». Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, dopo l'annuncio dell'intesa raggiunta a Bruxelles. «Con i nostri sforzi» nei negoziati «abbiamo fatto in modo che le disposizioni» d'emergenza «possano essere invocate solo in casi molto fondati», ha precisato la ministra.

Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 16:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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