Sconfitta in tribunale per il principe Harry, dopo le vittorie o mezze vittorie ottenute a più riprese negli ultimi mesi sullo sfondo della sua crociata giudiziaria contro i tabloid scandalistici del Regno Unito.
La sentenza
Il denaro dovrà essere versato entro il 29 dicembre, ha stabilito il magistrato. La vicenda si riferisce a un singolo episodio, una causa intentata dal duca di Sussex in risposta a un articolo ostile pubblicato dal giornale in relazione a un altro caso (tuttora aperto in attesa di appello): il ricorso del secondogenito di re Carlo III contro la decisione del ministero dell'Interno di negare a lui e ai suoi una scorta permanente - anche a pagamento - durante le sue visite nel Regno, non rivestendo egli più un ruolo di rappresentanza ufficiale della monarchia. Il duca di Sussex - trasferitosi con la consorte Meghan negli Usa (dove la coppia tuttora vive, con i figli Archie e Lilibet) dopo il traumatico strappo dalla Royal Family del 2020 - non ha del resto affatto esaurito le sue cartucce legali contro i tabloid dinanzi alla giustizia britannica.
L'accusa
Giustizia che nell'ultimo anno gli ha attribuito vittorie almeno parziali nell'ambito di denunce vecchie e nuove contro violazioni della privacy sia ai danni del Sun di Rupert Murdoch, sia del Daily Mirror. Oltre a un recente rinvio a giudizio preliminare nei confronti dell'editore dello stesso Mail - testata di riferimento della destra populista e sua bestia nera mediatica - nel quadro di una causa collettiva: avviata con altre sei celebrità, fra cui Elton John o Liz Hurley, in riferimento ad anni di presunte «gravi intrusioni» nelle loro vite a colpi di spionaggio affidato a investigatori privati, cimici in case e auto, ascolto illecito di telefonate, ricorso a poliziotti corrotti per l'accesso a informazioni sensibili, hackeraggio di transazioni bancarie o finanziarie, intercettazione di dati medici carpiti mediante false identità.