Haiti, continua il caos nella capitale: assalti ad aeroporto e ospedale, migliaia fuggono dalla città

Tutti i voli in arrivo e in partenza sono stati cancellati

Martedì 5 Marzo 2024
Haiti, continua il caos nella capitale: assalti ad aeroporto e ospedale, in decine di migliaia fuggono dalla città

Non migliora la situazione ad Haiti, dove le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza per 72 ore, in seguito a una maxi evasione dal carcere più grande dell'isola, quello di Port-au-Prince, dal quale sono scappati circa 4000 detenuti. Gli assalti da parte di bande armate, che stanno avvenendo in queste ore, avrebbero l'obiettivo di costringere alle dimissioni il primo ministro Ariel Henry, di cui continuano a non aversi notizie dopo il viaggio in Kenya del 1° marzo. Nuove inquietanti aggiornamenti arrivano dall'isola caraibica, al punto che anche la Farnesina nella serata di ieri (4 marzo) ha pubblicato una nota in cui spiega che «sono assolutamente sconsigliati i viaggi ad Haiti, per qualsiasi ragione». Le bande armate rivendicano di controllare «l'80% di Port au Prince (la capitale)» e di puntare all'assalto della Banca centrale, mentre decine di migliaia di persone stanno lasciando le loro abitazioni per scappare dalla città. 

Nuovo assalto all'aeroporto di Port au Prince

Nella giornata di ieri uomini armati hanno ripetutamente assaltato l'aeroporto internazionale Toussaint Louverture della capitale di Haiti, costringendo alla cancellazione di tutti i voli in partenza e in arrivo anche per oggi.

Le strutture aeroportuali sono state colpite da proiettili sparati con armi automatiche, mentre un tentativo di irruzione sulla pista è stato respinto dalle autorità.

I danni arrecati, ha spiegato il quotidiano Le Nouvelliste, sono stati ridotti grazie alla presenza sul posto di agenti della polizia nazionale e di soldati inviati dallo stato maggiore delle forze armate haitiane. I media locali hanno segnalato che una delle postazioni fisse della polizia per il controllo dell'accesso allo scalo è stata data alle fiamme. 

Sotto attacco anche un ospedale cattolico

Suor Marcella Catozza, francescana impegnata in attività pastorali e caritative ad Haiti, descrive come «terrificante» la situazione sull'isola: «Le bande hanno preso d'assalto tutti gli aeroporti del Paese per arrestare il Premier Ariel Henry che stava tornando da Nairobi dove ha firmato l'accordo per il dispiegamento di una forza di polizia keniana ad Haiti. Le gang hanno assalito diversi edifici pubblici, comprese le prigioni, e privati compreso l'ospedale cattolico San Francesco di Sales di Port-au-Prince». 

Le bande armate

La religiosa prova a fornire una sua visione della situazione: «Il fatto che va sottolineato è che queste bande che fino a giovedì scorso si ammazzavano tra loro, venerdì si sono unite per assalire le istituzioni. È stato il capo del raggruppamento G9, Jimmy Chérizier, detto Barbecue a lanciare l'appello all'unità delle gang ma non credo che sia lui il cervello di tutto questo. C'è una mente politica, forse la stessa che ha commissionato l'omicidio del Presidente Jovenel Moïse nel 2021. Si tenga conto che le gang sono equipaggiate con armi e mezzi sofisticati, altroché machete, hanno persino dei droni per individuare i movimenti delle forze dell'ordine che appaiono incapaci di fermarle». 

La pista della droga e il possibile coinvolgimento dell'ex premier

Suor Marcella sembra essersi fatta un'idea molto chiara di quel che sta accadendo: «Da qualche tempo si è registrata nel Paese la presenza di almeno 5 cartelli della droga messicani. Questi potrebbero voler rendere Haiti una terra di nessuno, per gestire meglio i loro traffici di cocaina verso il Nord America e l'Europa. Essendo al centro dei Caraibi, Haiti è un luogo ideale come punto di transito della cocaina proveniente da Colombia e Messico e diretta verso i ricchi mercati d'Occidente. Infine, ma è solo una voce che ho sentito in giro, si parla di un possibile coinvolgimento dell'ex Presidente Aristide, che è rientrato ad Haiti nel 2010. Ma ripeto è solo una voce». 

La reazione brasiliana

Il governo brasiliano ha chiesto un intervento urgente a sostegno di Haiti: «Il Brasile invita la comunità internazionale ad adottare urgentemente misure concrete per sostenere il Paese, in particolare attraverso l'attuazione della risoluzione 2699 (2023) del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che crea la Missione multinazionale di sostegno e sicurezza ad Haiti», si legge in un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri di Brasilia, in cui si ricorda anche lo «storico impegno» del Brasile verso Haiti, attraverso l'invio di soldati in missioni di peacekeeping dell'Onu.

«Il governo brasiliano ribadisce inoltre l'importanza che i principali attori politici haitiani si impegnino in un processo di dialogo nazionale, in vista dello svolgimento delle elezioni». Ricordiamo che le ultime elezioni nel paese si sono tenute nel 2016. 

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