Danimarca, negli anni '60 il controllo delle nascite del popolo groenlandese: ora le donne chiedono giustizia

La campagna di controllo veniva effettuata con dispositivi intrauterini impiantati anche su ragazze giovanissime

Martedì 3 Ottobre 2023
Negli anni '60 la Danimarca attuò il controllo della nascite sul popolo groenlandese: ora le donne chiedono giustizia

In Groenlandia è in corso una battaglia legale da parte di un gruppo di 67 donne che chiedono di essere risarcite per la campagna di controllo della nascite messo in atto dal governo della Danimarca sulle donne groenlandesi tra gli anni '60 e '70 con lo scopo di limitare i tassi di natalità tra la popolazione indigena.

La vicenda, per quanto conosciuta, era rimasta piuttosto nell'ombra fino alla pubblicazione di un podcast da parte dell’emittente danese DR. Da lì, la risonanza mediatica intorno al controllo delle nascite ha avuto un'impennata ed è stata istituita una commissione d'inchiesta formata sia dal governo groenlandese che da quello danese.

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Il controllo delle nascite 

I registri hanno mostrato che almeno 4.500 donne, alcune di appena 13 anni, molto spesso a loro insaputa o senza consenso, sono stati inseriti dispositivi intrauterini (IUD) per il controllo delle gravidanze.

Secondo quanto riderito dalll'emittente DR, il governo della Groenlandia stima che alla fine del 1969, ben il 35% delle donne groenlandesi che avrebbero potuto avere figli fossero state dotate di un dispositivo intrauterino.

La psicologa Naja Lyberth, che ha avviato la richiesta di risarcimento, ha affermato che in alcuni casi i dispositivi applicati erano troppo grandi per il corpo delle ragazze, causando gravi complicazioni di salute o addirittura infertilità, mentre in altri le donne non erano a conoscenza dei dispositivi fino a quando non sono stati scoperti dai ginecologi durante visite di controllo. L'accusa rivolta al governo danese è di aver voluto controllare la dimensione della popolazione della Groenlandia per risparmiare denaro sul welfare.

La battaglia delle donne 

La conclusione dell'inchiesta porata avanti dalla commissione è prevista per il 2025, ma le donne, alcune delle quali hanno più di 70 anni, vogliono un risarcimento adesso: chiedono 300.000 corone (ovvero circa $ 42.150) ciascuna. «È già chiaro al 100% che il governo ha infranto la legge violando i nostri diritti umani e causandoci gravi danni» ha affermato ancora Lyberth. «Non vogliamo aspettare i risultati dell'inchiesta. Stiamo invecchiando. Le più anziane di noi, a cui è stato inserito lo IUD negli anni '60, sono nate negli anni '40 e si avvicinano agli 80 anni. Vogliamo agire ora». 

La Lyberth ha detto che il governo probabilmente rifiuterà la loro richiesta in attesa dei risultati della commissione, ma che in questo caso il gruppo di donne sarebbe pronto a questione in tribunale. 

Mads Pramming, l'avvocato che rappresenta le donne, ha recentemente inviato un reclamo a loro nome all'ufficio del primo ministro Mette Frederiksen. L’anno scorso, la Danimarca si è scusata e ha pagato un risarcimento a sei Inuit che furono sottratti alle loro famiglie negli anni ’50 come parte del tentativo di costruire un’élite di lingua danese in Groenlandia. Attualmente, la Groenlandia ha una popolazione di appena 57.000 abitanti e rappresenta l'area abotata  più settentrionale del mondo. Il territorio ha una propria bandiera, lingua e un Primo ministro, sebbene la valuta, il sistema giudiziario e gli affari esteri e di sicurezza siano ancora controllati e gestite in larga parte dalla Danimarca.

Ultimo aggiornamento: 14:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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