Attentato a Mosca, perché Putin accusa l'Ucraina? Stefanini: «Il Cremlino sceglie un nemico comodo, assurdo credere al ruolo di Kiev»

L'ambasciatore: «È inverosimile un coinvolgimento dell'Ucraina, preparare un assalto simile richiede tempo»

Sabato 23 Marzo 2024 di Marco Ventura
Attentato a Mosca, perché Putin accusa l'Ucraina? Stefanini: «Il Cremlino sceglie un nemico comodo, assurdo credere al ruolo di Kiev»

Quanto è credibile l’accusa di coinvolgimento dell’Ucraina nell’attentato, mossa da Putin? «È del tutto inverosimile», dice l’ambasciatore Stefano Stefanini, ex rappresentante d’Italia presso la Nato. «È credibile solo nel senso che si troverà sempre qualcuno disposto a crederci, specie sui social.

Ma è altamente improbabile, anzitutto per motivi pratici: per i terroristi, dovendo scegliere come allontanarsi da Mosca e fuggire dalla Russia, la strada più pericolosa era proprio quella che passava per il confine tra due Paesi in guerra come Russia e Ucraina. I dubbi di Putin suscitano in realtà tutte le prevedibili argomentazioni cospiratorie e dietrologiche. A spazzarle via basta la rivendicazione dell’Isis, puntuale, fedele al copione dello Stato Islamico nel linguaggio come nella forma, che evoca attentati simili: dal Bataclan al concerto di Ariana Grande a Manchester, agli attacchi subiti in passato dai russi a Mosca per mano di terroristi ceceni o dell’Inguscezia. Il marchio di fabbrica anche questa volta è islamico».

Perché Putin avrebbe puntato l’indice su Kiev?
«C’è sempre la tentazione dei governi, non necessariamente autoritari o dittatoriali come la Russia, di dare la colpa di eventi terroristici al nemico che fa comodo. Ricordo il premier spagnolo Aznar, che dopo l’attentato del ’95 incolpò i terroristi baschi. Alla vigilia delle elezioni, un’eventuale responsabilità dell’Eta avrebbe portato acqua al suo mulino. In 24 ore, si dovette ricredere: l’attentato era opera del terrorismo islamico. E perse le elezioni. Putin non corre questo rischio, avendole appena vinte…».

Che l’attacco a Mosca sia stato compiuto dopo le elezioni e non prima ha un significato?
«La pianificazione di un attentato viaggia su una dimensione molto diversa dal calendario politico. Si può semmai arguire che all’indomani di una fase elettorale come quella che la Russia aveva appena vissuto, e delle tensioni create dai funerali di Navalny e del voto, c’è stata una reazione psicologica di rilassamento per aver superato indenni i prevedibili rischi alla sicurezza e all’ordine pubblico. Questo può avere rappresentato un tallone d’Achille per il regime. Siamo nel campo delle congetture, ma un attentato di questa portata richiede preparazione accurata nei dettagli e scelta del momento giusto. Gli allarmi che c’erano stati anche da parte americana e britannica, si sono rivelati da un lato tragicamente fondati, dall’altro errati rispetto ai tempi».

Gli americani avevano messo in guardia dai concerti…
«La massima preoccupazione era quella di allertare i cittadini Usa, per questo indicavano eventi dai quali il giovane americano che per qualche motivo fosse rimasto a Mosca potesse essere attratto. Anche perché il concerto non è un evento politico…».

L’Ucraina avrebbe avuto qualche interesse a compiere un atto terroristico devastante a Mosca?
«Al netto di tutte le possibili e immaginabili dietrologie, l’Ucraina ha solo da perdere da qualsiasi coinvolgimento o anche semplicemente conoscenza dell’imminenza di un attentato di questo tipo, sia perché è considerata dall’Isis un Paese cristiano come gli Usa, obiettivamente un nemico, sia perché il presupposto di qualsiasi sostegno europeo e occidentale, o anche dell’Onu, alla sua indipendenza politica e al governo di Zelensky è basato sul fatto che si tratta di un Paese che combatte il terrorismo. Certo, proprio perché ci sarà chi crederà a Putin, assisteremo a una produzione di teorie sul coinvolgimento non solo dell’Ucraina ma della Cia, del Mossad, della massoneria e di chiunque altro, quindi è il caso che la gente di buonsenso, quelli che ritengono che la terra sia tonda e non piatta, dicano fin d’ora che il coinvolgimento è inverosimile, al contrario è verosimilissimo che Putin, accusando l’Ucraina, voglia portare acqua al mulino della mobilitazione per la guerra».

Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 17:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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