Prima del pagamento delle prossime tredicesime, i dipendenti pubblici riceveranno nelle loro buste paga un anticipo “una tantum” dei prossimi aumenti contrattuali. Ma per circa 150 mila di loro, quanti andranno in pensione secondo le stime il prossimo anno, si porrà il problema della restituzione dei soldi incassati prima di Natale. La ragione è tecnica, ma la sostanza non cambia. Vediamo il perché. Nelle prossime settimane, probabilmente con un cedolino ad hoc, i dipendenti dello Stato riceveranno come detto un anticipo dei 7,3 miliardi che il governo ha stanziato per il rinnovo dei contratti pubblici. Sono due i miliardi che saranno pagati immediatamente.