Riforma del fisco, dal catasto alla flat tax: cosa potrebbe cambiare

Martedì 30 Maggio 2023, 14:57 - Ultimo aggiornamento: 16:45

Il catasto non si tocca

Il viceministro Leo promette di non toccare il catasto (la riforma naufragò già durante il governo Draghi). «Non è affatto vero che i nostri valori catastali siano così inattuali. L'ultimo aggiornamento risale al 1988-89 ed è il più recente tra quelli realizzati nei principali paesi europei: l'Austria è ferma al 1973, il Belgio al 1975, la Francia al 1970 e la Germania addirittura al 1964 (nell'ex Germania Est si va indietro fino al 1935…)», ha detto oggi Leo in un'intervista a La Stampa. «Inoltre - ricorda - nel 1997 le nostre rendite catastali sono state 'rivalutatè del 5% e nel 2012 col governo Monti sono state incrementate, ai fini Imu, del 60% per le abitazioni e di percentuali di poco inferiori per gli altri immobili. Oltre a questo su impulso dei Comuni è tuttora vigente una disciplina per riequilibrare le rendite delle diverse microzone comunali e regolarizzare le situazioni non conformi. In ogni caso, c'è molto altro che si può e si deve fare». «C'è, per esempio, un tema di classamento delle unità che hanno beneficiato di interventi di riqualificazione. E c'è un tema di immobili fantasma e abusivi - aggiunge Leo - su cui interverremo con una serie di misure per accelerare l'individuazione degli immobili non censiti e abusivi. Lo faremo potenziando la condivisione di dati e documenti tra l'Agenzia delle Entrate e comuni», conclude.

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