Lo schema
Il taglio non sarà però tutto a carico della Rai, avendo il governo chiarito, nelle scorse settimane, che le risorse verranno integrate attraverso un sostegno pubblico (in tre rate di pari importo nei mesi di gennaio, marzo e giugno 2024) e che la dotazione complessiva per Viale Mazzini subirà solo «una lieve modifica in linea con i tagli previsti per tutti i ministeri», da 440 milioni a 420 milioni.
In pratica la “dieta” sarà solo di 20 milioni. Le risorse da canone, in base al consuntivo 2022 e nell’assestamento 2023, ammontano complessivamente a circa 1,85 miliardi e sono destinate pressoché integralmente alla Rai, ad eccezione di una quota di 110 milioni annui, il cosiddetto extragettito, assegnata al Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione. Accanto a queste, la Rai può contare sui ricavi da pubblicità, che dall’analisi del budget 2023 hanno mostrato una leggera flessione, da 640 a 622 milioni di euro.