Tasse, più tutele per chi paga: al Fisco l'onere della prova dell'evasione. Arriva anche l'obbligo di confronto preventivo

Lotta all’evasione, la delega fiscale rivoluziona i rapporti con i contribuenti. Arriva anche l’obbligo di confronto preventivo per l’Agenzia delle entrate

Martedì 11 Luglio 2023 di Andrea Bassi
Tasse, più tutele per chi paga: al Fisco l'onere della prova dell'evasione. Arriva anche l'obbligo di confronto preventivo

 Sul piatto della bilancia dei rapporti con il Fisco, il peso dei contribuenti è destinato ad aumentare. L’Agenzia delle Entrate avrà un obbligo più stringente «di motivazione degli atti impositivi, anche mediate indicazione delle prove sulle quali si basa la pretesa». Al suo primo giro di boa, la delega fiscale del governo rafforza le prerogative dei cittadini e delle imprese nei confronti del Fisco.

Nel passaggio in Commissione, per esempio, con un emendamento è stata introdotta una locuzione che qualifica le disposizioni dello Statuto del Contribuente come «principi generali dell’ordinamento e criteri di interpretazione adeguatrice della legislazione tributaria». Cosa significa? Che se su una norma fiscale c’è un dubbio interpretativo, farà fede quanto c’è scritto nello Statuto. In altre parole, l’interpretazione dovrà essere sempre a favore del contribuente e non del Fisco. «Lo Statuto», spiega al Messaggero Salvatore Regalbuto, tesoriere del Consiglio nazionale dei Commercialisti con delega all’area fiscalità, «è una delle nome migliori mai scritte ma anche una delle più disattese».

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L’articolo 4 della legge delega, insomma, è destinato a cambiare radicalmente i rapporti tra i cittadini e le imprese da una parte, e il Fisco dall’altra. «Il rafforzamento dell’onere della prova a carico dell’Agenzia», spiega ancora Regalbuto, «farà in modo che gli atti non siano basati su presunzioni semplici, ma vadano adeguatamente motivati, presentando prove concrete, in modo da colpire realmente l’evasione». Ma c’è anche un altro aspetto della delega che andrà ad incidere profondamente sui rapporti con i contribuenti. Ed è l’obbligo per l’Agenzia di un contraddittorio preventivo con i cittadini o con le imprese, prima di emettere l’atto di accertamento. Un rafforzamento del diritto alla difesa, in modo da tenere conto delle ragioni dei contribuenti. Anche perché non va dimenticato che oggi gli atti fiscali sono immediatamente esecutivi, e dunque i termini per la loro impugnazione sono molto stringenti. 

Viene poi previsto anche un rafforzamento del principio del “legittimo affidamento” del contribuente. Una indicazione già contenuta nell’attuale Statuto del contribuente e che prevede che i rapporti tra contribuente e amministrazione finanziaria sono improntati al principio della collaborazione e della buona fede. Viene dunque disposto che non siano comminate sanzioni né richiesti interessi moratori al contribuente qualora egli si sia conformato a indicazioni contenute in atti dell’amministrazione finanziaria, o qualora il suo comportamento risulti posto in essere a seguito di fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni od errori dell’amministrazione stessa. Inoltre si vieta l’irrogazione di sanzioni anche quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria. 

LE REAZIONI

Il sistema sanzionatorio, ha spiegato il vice ministro all’Economia Maurizio Leo durante la discussione generale della delega, «che oggi è al di fuori di ogni logica europea, a partire dall’Iva, va rivisto non per favorire gli evasori ma anche perché ce lo chiede la Consulta». Leo ha anche aggiunto di essere «assolutamente favorevole ad uno statuto dei contribuenti: in delega c’è il principio che lo fa diventare una sorta di prelegge a tutto il sistema tributario in attesa che venga elevato a rango costituzionale». Quindi la semplificazione, con il «passaggio dalle quattro a tre aliquote per poi avvicinarci al principio dell’aliquota flat. Non abbasseremo la guardia», ha detto ancora Leo, «nella lotta alla evasione fiscale. I recuperi si stanno facendo ma abbiamo un tax gap allarmante: dobbiamo cambiare registro sull’accertamento, come ci chiede anche l’Ocse». La riforma del centrodestra, ha commentato invece Andrea De Bertoldi di Fratelli d’Italia, «individua quale obiettivo principale la crescita, e quindi si pone l’obiettivo di favorire gli investimenti, determinando fiducia nel sistema Italia».

Ultimo aggiornamento: 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA