​Manovra, gli extracomunitari dovranno pagare 2mila euro per accedere alla sanità pubblica

Ordine dei medici: «Diritto alla salute va garantito a tutti»

Lunedì 16 Ottobre 2023
Manovra, gli extracomunitari dovranno pagare 2mila euro per accedere alla sanità pubblica

I cittadini extracomunitari, residenti in Italia, potranno continuare a iscriversi al Servizio sanitario nazionale versando «un contributo» di 2mila euro all'anno. È una delle misure previste dalla manovra. «Per i residenti stranieri cittadini di Paesi non aderenti all'Unione europea - si legge in una nota del Mef - si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del Ssn, versando un contributo di 2.000 euro annui.

L'importo del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari».

Ordine dei medici: «Diritto alla salute va garantito a tutti»

«L'articolo 32 della Costituzione tutela gli individui, oltre che la collettività. E sottolinea che le cure debbono essere gratuite per i poveri. Se gli stranieri extracomunitari sono nullatenenti devono essere assistiti gratuitamente: non si parla di cittadini ma di individui. E a mio parere, quindi, il diritto alla salute deve essere garantito comunque a chi non può pagare». Lo dice all'Adnkronos Salute il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, commentando la misura, contenuta in Manovra, che prevede «una quota di 2mila euro per i residenti stranieri, cittadini di Paesi non aderenti all'Unione europea», per «l'iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del Ssn».

«Non ho obiezioni per chi può permettersi di pagare questa cifra - continua Anelli - diverso è per chi è povero. Bisognerà leggere bene la norma per capire come è modulata rispetto alle possibilità economiche della persona. In ogni caso la Costituzione è sovrana e qualsiasi giudice l'applicherà. E la Carta costituzionale dice che le cure sono gratuite per i poveri e gli indigenti, un diritto esteso a tutti quelli che sono presenti sul territorio italiano».

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