Superbonus 110, nuove regole in arrivo: chi potrà usufruirne ancora nel 2024, per quanto e con quali limiti. Si ragiona sulle proroghe

Il governo sta lavorando a una proroga mirata del Superbonus 110%: nel 2024 alcune persone potrebbero continuare a usufruire dello sconto pieno voluto dal governo Conte II, ma i paletti saranno precisi. Ecco le ipotesi allo studio

Domenica 10 Settembre 2023 di Giacomo Andreoli
Un cantiere edilizio con i lavori finanziati dal Superbonus

Il Superbonus al 110% potrebbe essere prorogato per alcuni mesi nel 2024. Il governo ci sta lavorando, con la novità che riguarderebbe i condomini con i lavori già in fase avanzata. L'obiettivo, infatti, è non bloccare i cantieri, con lo sconto che altrimenti passerebbe al 90% per la parte di lavori ancora non terminata. Un decalage che potrebbe mettere in difficoltà qualche impresa edilizia o essere sfruttata da altre per minacciare blocchi e licenziamenti di operai.

Vediamo quindi nel dettaglio cosa può cambiare il prossimo anno sullo sconto per i lavori di efficientamento energetico.

 

Superbonus, la proroga allo studio per i condomini

Stando alle regole attuali, infatti, il sostegno scadrà a fine anno per villette e condomini. Per le villette, però, lo sconto vale solo se entro il 30 settembre 2022 si sono realizzati almeno il 30% dei lavori. Per i condomini i lavori devono comunque essere stati avviati sempre nel 2022.

Il governo ragiona su possibili proroghe, a partire dai condomini. Per questi lavori si potrebbe andare oltre dicembre, prevedendo un allungamento di tre mesi, fino a marzo 2024. Potrebbe però essere stabilita una soglia di avanzamento lavori al 60-70% entro fine settembre o ottobre. Per le villette, invece, lo sconto pieno dovrebbe esaurirsi a fine anno. 

 

Limiti e paletti

Secondo l'Enea al 31 agosto le detrazioni maturate a carico dello Stato per i lavori completati valgono in tutto 34,6 miliardi, mentre sono ancora in corso lavori per altri 12,3 miliardi circa. Per la proroga legata ai condomini resta comunque da vedere se, magari per necessità di bilancio, sarà aggiunto un requisito relativo al reddito, o se tutti i lavori in stato avanzato potranno continuare a prescindere dall'Isee di chi li commissiona.

D'altronde per i nuovi lavori avviati quest'anno, con lo sconto al 90%, è stato inserito un tetto di reddito di 15mila euro, ma solo per le villette unifamiliari (mentre per i condomini non ci sono limiti). Per i nuovi lavori avviati nel 2024, invece, la percentuale di sconto in ogni caso è già stata definita: sarà il 70%.

Nuove possibili misure per i crediti incagliati

Per il futuro, poi, sono possibili nuovi interventi normativi sul Superbonus, con le imprese che non riescono a sbloccare i crediti fiscali incagliati. Non c’e ancora nulla di definitivo, ma il ministero dell'Economia, dopo gli ultimi interventi con il decreto Omnibus di agosto, sta studiando nuove misure.

In questi giorni, intanto, Poste italiane, che precedentemente aveva sospeso il servizio di acquisto di crediti d’imposta legati ai bonus edilizi (in primis il Superbonus), sta riavviando l’acquisizione dei crediti per le persone fisiche, limitata alle “prime cessioni” per un ammontare massimo di 50mila euro.

Ultimo aggiornamento: 21:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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