Statali, nodo arretrati: aumenti ma senza pregressi. Pensioni, bonus per chi resta

Verso una Manovra da 24 miliardi, 10 solo per famiglie e rinnovo dei contratti

Giovedì 28 Settembre 2023 di Andrea Bassi
Statali, nodo arretrati: aumenti ma senza pregressi. Pensioni, bonus per chi resta

Pubblico impiego e pensioni saranno due dei capitoli centrali della prossima manovra.

E intanto arrivano i primi aumenti per i medici ospedalieri. Per gli statali saranno stanziate, a sorpresa, le risorse per il rinnovo dei contratti chiamati a coprire il periodo che va dal 2022 al 2024 (l’ultimo contratto firmato è scaduto nel 2021). La cifra che il Tesoro metterà alla fine sul piatto è ancora oggetto di trattative. 

La richiesta

Il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha chiesto 6 miliardi di euro, che diventano 12 miliardi se si considera anche le risorse necessarie per gli aumenti della Sanità e dei dipendenti locali rispettivamente a carico delle Regioni e dei Comuni. Le risorse potrebbero essere “caricate” tutte sul 2024. È un passaggio tecnico, ma rilevante. Per il 2022 e il 2023 non ci sarebbero in pratica “arretrati”, una voce che pesa molto nei rinnovi degli statali. Il bonus “una tantum”, l’aumento dell’1,5 per cento ottenuto quest’anno dai pubblici dipendenti, sarebbe considerato come indennità di vacanza contrattuale. In questo modo, una volta firmati i contratti, gli aumenti partirebbero direttamente dal primo gennaio del 2024. 

Il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo ha chiarito che oltre i 14 miliardi, per la manovra ci saranno altri 10 miliardi da destinare ai rinnovi contrattuali e alle altre misure a partire da quelle per la famiglia(dunque la legge di Bilancio dovrebbe essere di 24 miliardi). Sul riparto di questi 10 miliardi si sta ancora trattando. 
In attesa di conoscere con esattezza le risorse dei nuovi contratti, ieri è stato firmato il rinnovo dell’accordo dei medici per il triennio 2019-2021. Ci sono voluti sette mesi di trattativa tra l’Aran, l’Agenzia presieduta da Antonio Naddeo che tratta a nome del governo, e i sindacati. L’accordo economico prevede aumenti fino a 289 euro al mese per i camici bianchi. Una somma nella quale sono compresi anche l’indennità di pronto soccorso e il salario accessorio. Senza queste due voci l’aumento medio scende a circa 240 euro. Il contratto adesso dovrà essere registrato dalla Ragioneria generale dello Stato e bollinato dalla Corte dei Conti. Poi andrà in consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. A quel punto arriveranno i pagamenti che comprenderanno anche gli arretrati dal 2019 fino a tutto il 2023. Si tratta di somme rilevanti che arrivano fino a 10 mila euro.Il contratto dei medici è stato firmato da tutte le sigle sindacali, motivo per cui Naddeo ha espresso «particolare soddisfazione». Uno dei passaggi centrali dell’accordo riguarda gli orari extra dei medici.I camici bianchi, a causa delle carenze di personale negli ospedali, sono costretti a turni lunghi senza la possibilità fino ad oggi di poter effettivamente recuperare le ore extra. Nel contratto viene stabilito un termine di un anno per recuperare i giorni lavorati in più. Anno prorogabile di altri sei mesi. Se in questo tempo gli ospedali non riusciranno a “consentire” i recuperi ai medici, nei successivi sei mesi i camici bianchi potranno decidere senza necessità di accordo i giorni di recupero. 

L’altro fronte

Sul fronte pensioni la novità più importante è che la riforma previdenziale è stata inserita nell’elenco dei provvedimenti collegati alla manovra. Per il 2024 è ormai quasi certo che ci sarà la proroga di Quota 103, la possibilità cioè di anticipare il pensionamento con 62 anni di età e 41 di contributi. Sarà anche riproposto il cosiddetto “Bonus Maroni”, il premio per chi pur maturando i diritti per il prepensionamento, decide di continuare a lavorare. Questi dipendenti avranno diritto a ricevere in busta paga la quota di contributi a loro carico. Si tratta del 9,19 per cento. Non è escluso che questa misura possa essere rafforzata, lasciando che nelle tasche dei dipendenti vada anche la quota contributiva a carico dell’azienda, portando l’incentivo fino al 30 per cento. Nella conferenza stampa di presentazione della Nadef, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha ricordato che oggi è difficile per le aziende coprire diverse posizioni specialistiche, come i tornitori o i saldatori. In questo modo si incentiverebbe la permanenza al lavoro di personale altamente specializzato.

Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 11:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA