Reddito di cittadinanza, flop incentivi: in tre anni assunti soltanto 484 percettori. Arriva il nuovo Assegno di inclusione

Lo sgravio contributivo avrebbe dovuto spingere le aziende a occupare i beneficiari

Mercoledì 22 Novembre 2023 di Francesco Bisozzi
Reddito, flop incentivi: in tre anni assunti soltanto 484 percettori. Arriva il nuovo Assegno di inclusione

I numeri sono impietosi e il flop dell’incentivo per assumere i beneficiari del reddito di cittadinanza a dir poco fragoroso.

La fotografia del fallimento l’ha scattata direttamente l’Inps: l’agevolazione ha prodotto in tre anni appena 484 assunzioni, di cui 38 nel 2020, 139 nel 2021 e 207 nel 2022. Una goccia nel mare, considerato che gli attivabili del reddito di cittadinanza erano circa 700 mila alla fine dello scorso anno. Questi i dati che arrivano dall’Osservatorio delle politiche occupazionali e del lavoro dell’istituto di previdenza. Insomma, gli inserimenti lavorativi si confermano, ancora una volta, la Waterloo del reddito di cittadinanza come misura di politica attiva del lavoro: in particolare non hanno funzionato le agevolazioni che avevano l’obiettivo di convincere le imprese ad assumere i beneficiari.

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LA COPERTURA

L’incentivo per assumere lavoratori beneficiari o destinatari di Naspi, riporta sempre l’osservatorio dell’Inps, ha interessato invece nel 2020 oltre 5 mila persone, 4.159 nel 2021 e 3.985 nel 2022, dunque tredicimila cittadini nel complesso in un triennio. Nel 2022 il numero di trattamenti di Naspi è stato superiore a due milioni e il 41% si concentrava al Nord. L’esonero contributivo totale per i giovani assunti a tempo indeterminato ha riguardato l’anno scorso poco più di 213 mila ragazzi. Infine, ammontano a quasi due milioni i rapporti di lavoro agevolati avviati nel 2022 con la Decontribuzione Sud, la misura più rilevante, che prevede un esonero contributivo del 30% per i datori di lavoro privati con sede in una delle regioni del Mezzogiorno.

Lo sgravio contributivo teso a favorire l’occupazione a tempo pieno e indeterminato di soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza ha una durata pari alla differenza tra diciotto mensilità e le mensilità già godute dal beneficiario del sussidio fino alla data di assunzione, con una copertura minima di cinque mensilità. Quando l’assunzione del beneficiario del reddito di cittadinanza è collegata a un’attività lavorativa coerente con il percorso formativo seguito in base al patto di formazione stipulato tra gli enti di formazione e i centri per l’impiego o le agenzie per il lavoro, una metà dell’incentivo è attribuita, sempre in forma di sgravio contributivo, all’ente di formazione accreditato che ha garantito al lavoratore assunto il percorso formativo, mentre l’altra metà va al datore di lavoro.

L’Inps segnala inoltre che nel 2022 «si conferma la predominanza della componente maschile dei beneficiari di politiche attive in quasi tutte le tipologie di intervento a eccezione delle agevolazioni per le assunzioni in sostituzione di lavoratori in astensione obbligatoria o facoltativa, delle agevolazioni per le assunzioni a tempo determinato di ultracinquantenni e donne e delle stabilizzazioni di lavoratori già impegnati in lavori socialmente utili, per le quali è maggioritaria la componente femminile». La differenza di genere è del tutto inesistente per le assunzioni a tempo indeterminato di ultracinquantenni e donne e per l’esonero totale per le nuove assunzioni a termine nel settore turistico.

I CONTRATTI

Nel suo rapporto l’Inps infine mette l’accento sulla crescita del numero di lavoratori assunti a tempo determinato e con contratti stagionali nel settore del turismo e negli stabilimenti termali. Tornando al reddito di cittadinanza, manca ormai poco meno di un mese al tramonto della misura calata a terra nel 2019. A partire da gennaio circa 750 mila nuclei che ancora ricevono l’aiuto potranno richiedere il nuovo Assegno di inclusione. Di questi, 350 mila hanno al loro interno un minore, altrettanti un anziano e poco più di duecentomila un disabile. A settembre scorso ha preso poi il largo il Supporto per la formazione e il lavoro, che garantisce un assegno mensile di 350 euro a chi ha i requisiti per accedervi e firma i patti per cercare lavoro e intraprendere un percorso di qualificazione professionale con obbligo di presenza. Per il Supporto per la formazione e il lavoro sono arrivate all’Inps più di 120 mila domande, di cui circa la metà provengono da Campania e Sicilia. Attenzione però perché quasi la metà di coloro che hanno caricato il proprio curriculum sulla piattaforma Siisl, il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, ha solo la licenza media. La piattaforma Siisl è arrivata ad accogliere fino a sessantamila offerte di lavoro. 
 

Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 07:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA