Arriva il salvagente, temporaneo, sulle pensioni dei dipendenti pubblici tagliate dalla Manovra. Con una protezione in più per i medici.
L’approdo
L’approdo della Manovra al Senato, che era previsto tra il 12 e 15 dicembre, è slittato al 18 dicembre prossimo per consentire al governo di depositare, già nelle prossime ore, i testi dei quattro emendamenti. La Commissione Bilancio inizierà lunedì l’esame delle proposte di modifica. Probabile dunque che l’esame del testo alla Camera slitti ai giorni subito dopo Natale. «Il governo - ha spiegato il ministro dei rapporti con il parlamento, Luca Ciriani - ha condiviso lo spostamento per l’esame della manovra a Palazzo Madama. Gli emendamenti - ha specificato il ministro - riguardano la revisione dei criteri di calcolo delle pensioni del personale sanitario, una norma molto attesa, e la copertura dell’accordo sindacale con le forze armate e di polizia. In più il governo stanzierà un fondo aggiuntivo per le Regioni speciali che hanno avuto una penalizzazione con il rinnovo delle trattenute Irpef. Poi - ha annunciato Ciriani - ci sarà un fondo per quelle ordinarie per ristorare in tema di aumenti di costo dell’energia. Quindi è atteso un intervento sugli investimenti, con una rideterminazione dei costi del Ponte sullo Stretto, e poi in tema di strade e autostrade».
Sul Ponte la Sicilia va verso una riduzione dello stanziamento, che potrebbe essere compensato dallo Stato.
Un’altra novità, che non rientra tra i 4 emendamenti in arrivo, dovrebbe riguardare gli affitti brevi. La specifica che esclude la prima casa dall’aumento della cedolare secca, previsto in manovra, dovrebbe infatti concretizzarsi in settimana. «Noi già stiamo affrontando questo tema nel decreto anticipi. Certamente ci sarà, perché Forza Italia ha chiesto quella specificazione sulla prima casa», ha detto il capogruppo di Fi in Senato, Maurizio Gasparri.
Il quadro
In questo quadro, le opposizioni incalzano il governo. «La maggioranza, che doveva essere coesa, per la terza volta consecutiva ha spostato la legge di Bilancio in aula. Siamo pronti a scommettere che verrà ulteriormente posticipata» ha commentato il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia.
Il cuore della manovra, comunque, è stabile e riguarda la conferma nel 2024 del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro, in combinato con la nuova modulazione delle aliquote Irpef che accorpa le prime due, per lasciare in busta paga circa 100 euro al mese in più ai lavoratori dipendenti. Un provvedimento che impegna quasi 11 miliardi di euro.