Pensioni, cosa cambia? Quota 103 verso la conferma (per mancanza di fondi). Opzione donna, si studia estensione: via paletto dei figli

Con l'inflazione che resta alta (ad agosto l'acquisita per l'anno era al 5,7%) potrebbe essere rivisto al ribasso lo scaglionamento definito dalla scorsa manovra di bilancio con fasce calanti dal 100% al 32%

Venerdì 8 Settembre 2023
Pensioni, cosa cambia? Quota 103 verso la conferma (per mancanza di fondi). Ipotesi rivalutazione degli assegni

Pensioni, cosa cambia con la riforma? Resta corta la coperta della manovra sulla previdenza ed è probabile che ci si limiti a conservare le misure introdotte per quest'anno, a partire da Quota 103, ovvero dall'accesso alla pensione con almeno 62 anni di età e 41 di contributi, con piccoli aggiustamenti. E non è escluso che ci possa essere un blitz sulla rivalutazione degli assegni. Con l'inflazione che resta alta (ad agosto l'acquisita per l'anno era al 5,7%) potrebbe essere rivisto al ribasso lo scaglionamento definito dalla scorsa manovra di bilancio con fasce calanti dal 100% al 32%. 

Gli incontri

Nell'incontro tecnico tra parti sociali e Osservatorio sulla spesa previdenziale sull'accesso alla pensione delle donne e sui lavori gravosi le parti hanno semplicemente ribadito le proprie richieste sottolineando l'assenza di un confronto politico, ormai necessario.

Il prossimo incontro sarà il 18 settembre sulla previdenza complementare mentre il 20 sarà consegnata alla ministra Calderone la sintesi delle proposte in campo.

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Le opzioni

«Credo che oggettivamente ad oggi l'obiettivo - ha detto il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon intervenendo a Radio24 - sia quello di confermare quota 103, quota 41 con 62 anni, e vedere come l'Ape social si può allargare. Stiamo valutando - dice Durigon - come dare un ristoro alle donne. Questo governo non ha gestito Opzione donna come nella maniera precedente, perché crediamo che in quel caso ci sia stato oggettivamente tanto dispendio anche salariale per queste donne: il 30% in meno era davvero un esborso esoso».

L'ipotesi innalzamento dell'età

Una delle ipotesi potrebbe essere quella di ragionare sull'innalzamento dell'età (adesso fissata a 60 anni, con una riduzione prevista per i figli) per riallargare le maglie per l'accesso (adesso limitato alle donne licenziate, con invalidità o con carichi di cura). «Sono incontri finti, ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini in una intervista su Lastampa.it, basta essere presi in giro. Non hai un euro , non metti un euro, di cosa stiamo parlando?. Le promesse che questo Governo ha fatto in campagna elettorale oggi sono cose che non stanno in piedi, non c'è superamento delle Fornero, non ci sono i 41 anni, non c'è una pensione di garanzia. Siamo di fronte a una manovra, per ora per quello che si capisce che non è quella che a noi serve».

Opzione donna

Potrebbe arrivare con la manovra un'estensione di Opzione Donna. L'ipotesi, secondo quanto si
apprende, è allo studio della maggioranza a partire soprattutto dal nodo delle coperture. L'idea - viene riferito da fonti parlamentari - potrebbe essere quella di eliminare per le categorie di beneficiarie (ovvero caregiver, invalide almeno al 74% e licenziate o dipendenti da aziende in crisi) il paletto
dei figli per anticipare ulteriormente il pensionamento da 60 a 58 anni. Sempre più scontata, invece, la proroga di quota 103. Si lavora infine anche a una possibile estensione di Ape social.

Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 07:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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