Una grande e definitiva pace fiscale. La chiede il vicepremier Matteo Salvini. «Una pace fiscale per chi ha fatto le dichiarazioni ma non è riuscito a versarle tutte è un vantaggio per lo Stato che incassa una marea di miliardi da usare per stipendi e pensioni e significa una liberazione per 15 milioni di persone». Lo ha ribadito Salvini al suo arrivo a Cagliari oggi.
Pace contributiva, sanzioni più lievi per chi si mette in regola: mano tesa dell'Inps
Il vicepremier punta di nuovo sulla pace fiscale. E lo fa nel momento in cui il disegno di legge delega fiscale è sotto esame in Senato. Si va dalla detassazione di tredicesime e straordinari per finire al riordino delle tasse automobilistiche.
Salvini e la pace fiscale: «Una liberazione per 15 milioni di persone»
«Ci sono ad oggi 15 milioni di italiani che hanno fatto la dichiarazione dei redditi, ma hanno un conto aperto con l'Agenzia delle entrate - ha sottolineato -. Non posso pensare che un terzo degli italiani, tolti i minorenni, sono persone che hanno avuto un problema con il fisco, non ce l'hanno fatta a pagare tutto quello che dovevano. Dovrebbero essere aiutati non condannati. Poi gli evasori totali per quanto mi riguarda vanno in galera».
«Se uno ha un arretrato che negli anni raddoppia e quadruplica va aiutato - ha aggiunto - perché altrimenti continueremo ad avere milioni di italiani di serie B».
Debiti e debitori
Gli italiani che hanno un debito fino a 30.000 euro sono circa quindici milioni. L'ultima sanatoria è quella che si è chiusa lo scorso 30 giugno. Ed è la quarta. Se spunta un condono, una pace fiscale, potrebbe andare in fumo questa ultima rottamazione.
All’Agenzia delle Entrate sono arrivate quasi 4 milioni di adesioni. E sono il doppio di quelle attese. Di tutti i debiti fiscali si calcola che solo un 10% riuscirà davvero ad entrare nelle casse dello Stato.
Ma cosa intende Salvini quando parla di una nuova pace?
Salvini invoca una grande pace fiscale e ha proposto anche una soglia di intervento che riguarderebbe tutti i contribuenti che hanno debiti con il fisco fino a 30.000 euro. Salvini, parlando in generale di riforme, indica «una grande e definitiva pace fiscale» per liberare «milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell'Agenzia delle entrate».
L'evasione
È molto duro contro l'evasione Salvini. «Gli evasori totali per me possono andare in galera e buttare la chiave, ma se qualcuno ha un problema fino a 30 mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte (la rottamazione, oppure uno sconto sulla cifra, ndr) e azzeriamo tutto il resto».
Quanto si evade in Italia?
Secondo la Nadef l'evasione stimata è scesa nel 2019 per la prima volta sotto la soglia dei 100 miliardi a quota 99. Ma per intaccare questa montagna si inverte il rapporto con i contribuenti: «Per quanto riguarda i soggetti di minori dimensioni - diceva pochi giorni fa il viceministro all'Economia Maurizio Leo che segue passo passo la delega in Parlamento - si potrà avviare un concordato preventivo biennale in modo da poter dire esattamente quale è il reddito di ciascun contribuente».
Nel frattempo l'Agenzia delle Entrate sta rimpolpando le proprie file e conta di assumere 4.500 funzionari tra il 2023 e il 2024, una parte dei quali sarà assegnato a controlli e accertamenti.
«L'evasione sta calando. - diceva pochi giorni fa il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini - L'anno scorso siamo riusciti a riportare nelle casse dell'erario oltre 20 miliardi».