Modello 730, guida alla dichiarazione dei redditi: la precompilata 2023 (e chi può utilizzarla)

Il modello sarà a disposizione dei contribuenti sul sito dell'Agenzia delle entrate dal 2 maggio per la consultazione e potrà essere modificato e poi inviato, se verranno confermate le date dello scorso anno, intorno ai primi di giugno

Venerdì 7 Aprile 2023 di Jacopo Orsini
Modello 730, guida alla dichiarazione dei redditi: guida alla precompilata 2023 (e chi può utilizzarla)

Dichiarazioni dei redditi 2023, il fisco si prepara a mettere a disposizione dei contribuenti il nuovo 730 precompilato.

Il modello sarà a disposizione dei contribuenti sul sito dell'Agenzia delle entrate dal 2 maggio per la consultazione e potrà essere modificato e poi inviato, se verranno confermate le date dello scorso anno, intorno ai primi di giugno (la data precisa deve essere ancora fissata). Per trasmetterlo, direttamente dal sito all’Agenzia o attraverso un Caf o un professionista, invece ci sarà tempo fino a dopo l'estate.

Cosa è il 730

Il 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati. Principalmente, il contribuente non deve eseguire calcoli e ottiene il rimborso dell'imposta direttamente nella busta paga o nella rata di pensione, a partire dal mese di luglio (per i pensionati a partire dal mese di agosto o di settembre). Se, invece, deve versare delle somme, queste vengono trattenute dalla retribuzione (a partire dal mese di luglio) o dalla pensione (a partire dal mese di agosto o settembre) direttamente nella busta paga.

La precompilata

Inoltre, l'Agenzia delle entrate mette a disposizione, in una specifica area del suo sito internet, il 730 già precompilato, a cui si accede utilizzando un’identità Spid (Sistema Pubblico dell'Identità Digitale) o Cie (carta di identità elettronica) o una Carta nazionale dei servizi. In questo caso, il contribuente dopo aver verificato i dati non deve fare niente e può inviare direttamente dal suo pc la dichiarazione dei redditi senza passare per un commercialista o un Caf e quindi non spendendo niente.

LE ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE

Chi può utilizzare il 730

Possono utilizzare il modello 730 i contribuenti che nel 2022 hanno percepito: redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (per esempio contratti di lavoro a progetto); redditi dei terreni e dei fabbricati redditi di capitale; redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva (per esempio prestazioni di lavoro autonomo non esercitate abitualmente); redditi diversi (per esempio, redditi di terreni e fabbricati situati all’estero); alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata (per esempio, i redditi percepiti dagli eredi – a esclusione dei redditi fondiari, d’impresa e derivanti dall’esercizio di arti e professioni).

La delega

Dallo scorso anno, per agevolare i contribuenti che hanno difficoltà ad accedere alle informazioni e ai servizi sul web, sarà possibile delegare a una persona di fiducia la precompilata maanche altre pratiche come consultare il cassetto fiscale e i dati ipotecari e catastali o richiedere il duplicato della tessera sanitaria. Per affidare la gestione della propria dichiarazione a un familiare sarà possibile dare una procura al coniuge o a un parente entro il quarto grado e inviarla direttamente online attraverso un modello disponibile sul sito dell’Agenzia, allegando copia della carta d’identità del rappresentante (il modulo potrà essere mandato anche via pec a una qualsiasi direzione provinciale delle Entrate).

I dati

Il Fisco, in base alle informazioni in suo possesso, nel 2022 per i redditi dell'annno prima, ha inserito 1 miliardo e 200 milioni di dati nelle precompilate degli italiani (in forte aumento rispetto ai 160 milioni del 2015, anno di avvio del sistema fai da te). La maggior parte dei dati già caricati è riferita alle spese sanitarie, saliti dai 718 milioni dell'anno precedente a oltre 1 miliardo (+40%). Gli incrementi più rilevanti si erano registrati alla voce “bonifici per ristrutturazioni”, salita a oltre 10 milioni (+36% rispetto al 2021), e “contributi lavoratori domestici”, con 3,8 milioni di dati (+14%). Ma la crescita più significativa in assoluto lo scorso anno era rappresentata dai dati relativi alle spese scolastiche - 458mila a fronte dei circa 4.600 dello scorso anno - e da quelli sulle erogazioni liberali, quasi triplicate e passate da 550mila a oltre 1 milione e 600mila.

Ultimo aggiornamento: 20:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA