Concorsi, statali in fuga dal Nord per il caro-vita. Spesa e affitti più alti: coperto solo il 75% dei posti disponibili

Nel Centro-Sud la domanda supera l’offerta

Mercoledì 15 Novembre 2023 di Francesco Bisozzi
Statali in fuga dal Nord per il caro-vita, coperti solo il 75% dei posti disponibili

In Lombardia l’Agenzia delle Entrate ha messo a bando quest’anno 900 posti da funzionario tributario e quasi altrettanti nel Lazio.

Nel Lazio, però, sono pervenute più del doppio delle candidature, oltre 48 mila contro le circa 19 mila della Lombardia.

Concorsi pubblici, app per iscriversi ai bandi: come funziona. Mappa interattiva divisa per Regione

Se guardate con la lente di ingrandimento, le domande per partecipare al maxi concorso dell’Agenzia delle Entrate per 4.500 posti complessivi, le cui prove selettive sono in programma la prossima settimana, restituiscono la fotografia di un’Italia spaccata in due dal costo della vita. Fattore che sta rendendo sempre meno attrattivi i lavori al Nord, soprattutto nel pubblico, dove le retribuzioni non cambiano a seconda della latitudine e restano impermeabili a elementi esterni come il caro prezzi. La parte del leone la fa quindi il Centro-Sud. 


La conferma arriva anche dall’ultima indagine del Formez in materia, secondo cui al Nord lo scorso anno il tasso di copertura dei posti messi a bando dalla Pa raggiungeva giusto il 75%, e risultava “doppiato” da quello riscontrato al Meridione e nelle Regioni del centro Italia A pesare sono i costi maggiori del Settentrione, dagli affitti al carrello della spesa, fino ai trasporti. Insomma, meglio stare dove il caro prezzi non morde o morde meno. Di certo trasferirsi in Lombardia o Veneto ha un impatto sul portafoglio considerevole soprattutto in tempi di inflazione.

Gli step

I primi campanelli di allarme sono suonati all’inizio del 2022. Allora l’ex ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, certificò il flop delle selezioni per assumere personale nelle motorizzazioni e nei provveditorati, andate deserte soprattutto al Nord.  Ma c’è una cascata di esempi, grandi e piccini, che racconta la stessa storia. Dal flop del concorsone regionale della scorsa primavera per assumere a tempo indeterminato 639 infermieri in Friuli Venezia Giulia, al caso del piccolo Comune di Olgiate Comasco, dove il sindaco, che cercava due geometri sempre a tempo indeterminato per 1.400 euro al mese, ha appena alzato le braccia in segno di resa per mancanza di candidati. Insomma, il posto fisso descritto da Checco Zalone in “Quo vado?” fa ancora gola, sì, però solo se non è troppo lontano da casa. Chi aspira a un posto nella Pubblica amministrazione, dove le retribuzioni sono le stesse in tutta Italia a prescindere dal costo dell’affitto e del carrello del supermercato, si fa adesso più di due conti prima di determinare se il gioco vale, effettivamente, la candela. 

Le domande

E così il tradizionale esodo di candidati meridionali verso le regioni del Nord (sul quale torneremo dopo) sta rallentando vistosamente, come dimostrano le candidature al concorso del Fisco, uno dei più attesi di quest’anno.  Circa 188 mila le domande di partecipazione: nell’istanza andava indicata la regione in cui si vuole essere collocati, pena l’esclusione dalle selezioni. Verranno reclutati 3.970 funzionari a tempo indeterminato per l’attività tributaria e 530 esperti di servizi di pubblicità immobiliare. Anche il numero dei posti da funzionario tributario a disposizione in Veneto è consistente. Sono in tutto 680, dunque poco meno degli 800 del Lazio. Ma si sono fatti avanti solo in diecimila, un quinto rispetto ai candidati del Lazio.

Boom di domande poi per Abruzzo, Marche e Umbria. Dove i posti messi a bando sono una manciata, ma hanno suscitato l’interesse di molti. In Abruzzo per 100 posti hanno fatto domanda in 8.300, un dato quasi 4 volte superiore a quello registrato in Liguria dove per un numero analogo di posti (150) le domande sono state poco più di duemila. Nelle Marche l’Agenzia delle Entrate cerca 80 funzionari tributari: qui hanno chiesto di partecipare al concorso in 3.487. In Umbria sono solo venti i posti da coprire e in 2.145 sperano di aggiudicarsene uno. 

 

Gli altri bandi

Lo stesso schema si ripete anche se si guarda alle candidature per i funzionari di servizi di pubblicità immobiliare, 58 mila sulle 188 mila totali. Campania, Sicilia, Lazio e Puglia hanno assorbito più della metà delle domande, oltre 30 mila. Per quanti posti? Appena 150, meno di un terzo di quelli messi a bando nel complesso. In Lombardia le posizioni da ricoprire sono 86, di più rispetto a tutte le altre regioni, ma le candidature superano non di molto la soglia delle 4.500 mila unità, contro le quasi 9 mila del Lazio (per 50 posti) e le 8.200 della Sicilia (32 posti).

Il Mezzogiorno è stato da sempre un grande “esportatore” di dipendenti pubblici al Nord. Sette candidati su dieci, secondo i dati del Formez, arrivano dal Meridione. Cosa succede però se questo serbatoio viene meno? Sempre il Formez ha rilevato che la percentuale di posti messi a concorso tra il 2021 e il 2022 e rimasti scoperti è stata del 20 per cento circa. E al Nord, come detto all’inizio, il tasso di copertura dei posti è arrivato solo al 75%, mentre al Sud e nelle isole ha superato il 150%. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci