Caldaie green, ecobonus e incentivi dopo il voto dell'Ue: le scadenze per il cambio dell'impianto

Per la svolta energetica obbiettivi scaglionati dal 2030 al 2050

Mercoledì 13 Marzo 2024
Ecobonus e incentivi dopo il voto dell'Ue: le scadenze per il cambio della caldaia, la sostituzione degli infissi e l'installazione delle tende

Case green, ecco cosa cambia con la direttiva europea.

Stop alle caldaie. Pannelli e pompe di calore per fare il salto di classe energetica

Il testo Ue riguarda l’intero patrimonio edilizio: saranno i singoli Stati a dettare la tabella di marcia. In attesa della revisione dei bonus italiani, una carrellata degli interventi attualmente incentivati

Addio incentivi fiscali per le caldaie tradizionali, anche quelle di ultima generazione a induzione, e avvio del conto alla rovescia per il divieto di installazione che terminerà non proprio domani ma nel 2040. In realtà pochi attimi se si pensa alla complessità della rivoluzione che sarà necessario completare in uno scenario come quello italiano, sempre che quella data non venga prorogata pregiudicando così l'obbiettivo di adeguare il patrimonio edilizio nazionale in edifici a zero emissioni entro il 2050.

Il voto a Bruxelles

Nuovi edifici a emissioni zero dal 2030, piani nazionali di ristrutturazione e stop ai sussidi per caldaie a combustibili fossili, anche a gas. Il Parlamento europeo ha adottato l'altro ieri in via definitiva la direttiva sulle case green, proposta dalla Commissione a fine 2021 per azzerare le emissioni del parco immobiliare dell'Ue entro il 2050. L'Aula di Strasburgo ha sostenuto con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti l'intesa politica raggiunta con gli Stati a dicembre dopo un complesso negoziato che ne ha ammorbidito i vincoli e garantito flessibilità ai governi per attuarli.

Che cosa cambia per le caldaie

Ci sarà da intervenire su 12,2 di milioni di fabbricati residenziali fra i quali almeno la metà staziona nelle classi energetiche più basse. La prima scadenza è quella del 31 dicembre 2024 che non sarà toccata dalla revisione dei bonus prevista dal governo. Fino ad allora si può portare in detrazione in 10 anni il 50 per cento della spesa anche per una caldaia tradizione, il 65% se l'impianto è dotato di termostati "intelligenti" e termovalvole.

L'obbiettivo dell'Unione Europea è quello di migliorare l'efficienza del patrimonio edilizio, quindi alle parti comuni degli edifici e non ai singoli appartamenti , facendo riferimento dunque agli edifici nel loro complesso, non ai singoli appartamenti. Detto che sarà possibile utilizzare i carbiranti fossili fino al 2040,  dal 1° gennaio 2025 gli incentivi saranno riservati solo a chi installerà caldaie ibride (in genere metano ed elettricità) a pompa di calore particolarmente indicate per i riscaldamenti a pavimento, ma utilizzabili anche con i caloriferi tradizionali. Per questi sistemi c'è l'ecobonus al 65% con detrazione in dieci anni o il Conto termico del Gse che offre un rimborso immediato della stessa quota della spesa e che è applicabile sia agli appartamenti sia ai condomini.

Pannelli fotovoltaici

La speranza è che una maggiore richiesta di pannelli a energia solare porti a una riduzione dei prezzi, magari anche grazie a incentivi. Vero che questi impianti provengono in gran parte dalla Cina (le batterie d'accumulo in particolare, ovvero una componente determinante per rendere competitivo lo sfruttamento dell'energia solare), ma non mancano in Italia prodottori all'avanguardia. Caldaie ibride a pompa di calore abbinate ai pannelli solari e a batterie di accumulo: ecco il trio che permette di scalare la classifica delle scale energitiche. Anche in questo caso l'incentivo resiste fino al 31 dicembre 2024, poi si può passare al mondo, non sempre lineare, delle tariffe incentivanti per l'energia prodotta, autoconsumata o immessa in rete.

Il Gse riconosce gli incentivi per 20 anni non solo per le Comunità energetiche ma anche per i cosiddetti gruppi di autoconsumo di un condominio e per chi si appoggerà a impianti fotovoltaici di terzii. Si punta, si legge nel decreto Cer, alle Esco, le Energy Service Company. Si tratta di società certificate che si fanno carico di costruzione e gestione dell'impianto che resta di sua proprietà. 

Gli infissi 

Per risparmiare comunque senza per adesso modificare gli impianti di riscaldamento resta la detrazione del 50% in dieci anni per il cambio degli infissi, sfruttabile anche per i singoli appartamenti. Idem per le tende che schermano dai raggi salori rendendo meno necessario l'uso dei condizionatori.

Che fine faranno i bonus

La modifica complessiva del sistema degli ecobonus scatterà nel 2025 e dovrebbe prevedere, secondo quando anticipato dal govreno, aliquote differenziate in base ai livelli di partenza (la classe energica attuale) e agli obiettivi da conseguire a livello di edificio (la classe energetica finale).

Dovrebbero essere finanziati agevolamenti per i redditi bassi e forse torneranno lo sconto in fattura e la possibilità di cessione del credito sempre tuttavia riservate alle fasce più basse dei redditi. Un criterio che restringerà molto la platea dei possibili utilizzatori.

Ultimo aggiornamento: 19:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA