«Nel 2023 i lavoratori tramite Agenzia per il lavoro a tempo indeterminato registrano una crescita record: 8,3%, a fronte di un calo degli assunti a tempo determinato pari al 7,8%». Così in una nota il presidente di Assolavoro, l'Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro, Francesco Baroni, anticipa alcuni dati di settore elaborati dall'Osservatorio Assolavoro Datalab. «I lavoratori in somministrazione complessivamente scendono a 493mila (-3,6%) a fronte di quelli con un contratto stabile che raggiungono il nuovo picco storico, sfiorando quota 144mila, uno su tre. Va evidenziato che se le ore lavorate in somministrazione sono diminuite in misura quasi identica alla riduzione degli occupati totali (-3,7%), la retribuzione media registra un piccolo segnale positivo (+0,1%).
«Con le agenzie i contratti di lavoro sono più stabili e garantiti. L'85% degli occupati a tempo indeterminato supera la durata di un anno. Del restante 15% dei lavoratori che invece cessano il contratto entro l'anno il 10% rientra entro 90 giorni sempre con un rapporto a tempo indeterminato, il 4% rientra con un contratto a termine, e solo l'1% non trova una nuova occupazione. Le Agenzie per il lavoro inoltre costituiscono da sempre un baluardo contro il lavoro nero e irregolare che si stima coinvolga circa 3 milioni di occupati. Apprezziamo su questo le misure messe in campo recentemente dal Governo per contrastare il lavoro irregolare e confermiamo la disponibilità delle Agenzie per il Lavoro a collaborare attivamente per misure di emersione delle persone dal lavoro irregolare, attraverso la verifica delle competenze, l'integrazione con percorsi di formazione mirata e l'accompagnamento verso contratti regolari e con tutte le tutele del lavoro dipendente, qual è la somministrazione di lavoro», conclude Baroni.