Assegno unico novembre 2023, quando viene pagato? Ecco perché per alcuni sarà più basso. Le simulazioni

Martedì 7 Novembre 2023
Assegno unico di novembre, calendario e importi Per alcuni sarà più basso (per l'Isee). Le simulazioni

Novità in vista per l'Assegno unico per i figli a carico del mese di novembre. Alcuni nuclei familiari vedranno il loro importo ridotto al minimo, altri solo un taglio a seconda dei casi.

Tra febbraio e marzo 2024 il conguaglio con il quale le famiglie potrebbero ricevere la restituzione delle somme non erogate oppure la trattenuta di quanto corrisposto in più. Prima, però, l'Agenzia delle Entrate deve fare i conti. 

Le trattenute nel 2024 per l'Isee

Chi verrà ridotto l'importo dell'Assegno unico è chi ha un Isee con omissioni o difformità. Se fino ad oggi hanno ricevuto un assegno pieno, a inizio 2024 vedranno addebitarsi una trattenuta.

Il calendario: quando viene pagato

Come ufficializzato dall’Inps, anche a novembre il calendario dei pagamenti dell’Assegno unico per figli a carico individua tre differenti date:

giovedì 16 novembre;
venerdì 17 novembre;
lunedì 20 novembre.

Questo vale per coloro che percepiscono l’Assegno unico da almeno un mese e per quelle famiglie che tra ottobre e novembre non hanno subito alcuna variazione d’importo. In caso contrario, il pagamento avviene nell’ultima settimana di novembre, quindi tra lunedì 27 e giovedì 30.

Importo ridotto al minimo

Chi ha un Isee con difformità o omissioni, potrebbe dover aspettare fino alla fine del mese. Una famiglia con Isee di 10.000 euro, ma definito difforme, da inizio anno sta comunque beneficiando dell’importo massimo, pari a 189,20 euro per figlio (più le relative maggiorazioni). Entro il 31 dicembre 2023 c'è l'obbligo di regolarizzarlo: in caso contrario l'importo si riduce al minimo (54,10 euro) e in sede di conguaglio vengono recuperate le somme indebitamente percepite nel corso dell’anno. 

Il ricalcolo a noovembre

Il ricalcolo partirà invece già dalla mensilità di novembre: chi non provvede a regolarizzare l’Isee, infatti, questo mese vedrà l’Assegno unico ridursi fino al minimo fissato dalla legge. Resta appunto la possibilità di regolarizzarlo, o comunque fornire la documentazione richiesta, entro la fine dell’anno, recuperando così le somme non erogate tra novembre e dicembre. 

La simulazione

Procediamo con un esempio: un nucleo familiare con padre e madre entrambi lavoratori, figlio di età pari a 10 anni e figlio di età pari a 12 anni. L’Isee è di 15.000 euro, ma in sede di presentazione della Dsu sono state rilevate delle difformità. Questa famiglia ha ricevuto un assegno unico di 189,20 euro per ogni figlio, a cui si aggiunge una maggiorazione di 32,40 euro ciascuno perché con entrambi i genitori lavorator. Complessivamente, quindi, l'assegno è di 443,20 euro. Da novembre 2023 quell'importo si riduce al minimo, arrivando complessivamente a 108,20 euro (54,10 euro per ciascun figlio con la maggiorazione riconosciuta perché i genitori lavorano che invece si riduce a zero).

Pensioni novembre 2023, quando vengono pagate: il calendario, il cedolino e i conguagli Irpef

I consigli

Cosa fare in questi casi? Il consiglio è ovviamente quello di correggere l'Isee entro il 31 dicembre 2023, perché così l'assegno verrebbe ricalcolato in base alla nuova attestazione: se l’Isee dovesse restare sotto i 16.215 euro allora l’importo dell’Assegno resterà lo stesso e in sede di conguaglio verranno restituiti 670 euro (335 euro per novembre e altrettanti per dicembre); diversamente si abbasserebbe, e con il conguaglio ci sarà comunque un importo da dover restituire. L'alternativa? Lasciare tutto così com'è, con il rischio che in sede di conguaglio venga richiesta la restituzione di ben 335 euro per 10 mensilità, quindi 3.350 euro. 

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