MENU
https://www.ilgazzettino.it
ACCEDI ABBONATI

NOTIFICHE ABBONAMENTI
LOGOUT
LEGGI IL GIORNALE

Economia

Giovedì 25 Febbraio - agg. 04:10
  • MoltoEconomia
  • HOME
  • Sezioni
    • Nordest
      • Venezia-Mestre
      • Treviso
      • Padova
      • Belluno
      • Rovigo
      • Vicenza-Bassano
      • Verona
      • Pordenone
      • Udine
      • Trieste
      • Primo Piano
    • Italia
    • Economia
      • MoltoEconomia
    • MoltoDonna
    • Obbligati a Crescere
      • Economia
      • Welfare
      • Mobilità
      • Donna
    • Sport
      • Calcio
      • Mercato
      • Rugby
      • Altri Sport
      • Statistiche
    • Esteri
    • Tecnologia
      • MoltoFuturo
    • Cultura e Spettacoli
    • Gossip
    • Le altre
    • Animali
    • Blog
    • Viaggi
      • Grandi Viaggi
      • Italia
      • Mondo
      • Hotel & Ristoranti
      • Speciale
      • Weekend
      • News
    • Salute
      • Focus
      • MoltoSalute
      • Medicina
      • Bambini e adolescenza
      • Benessere e fitness
      • Prevenzione
      • Alimentazione
      • Storie
    • Motori
    • Europa
  • Multimedia
    • Video
      • Primo Piano
      • Nordest
      • Sport
      • Società
      • Spettacoli
      • Tecnologia
      • Le Altre
      • Motori
      • Salute
      • In Vista
    • Foto
      • Cronaca
      • Italia
      • Mondo
      • Spettacoli
      • Sport
      • Persone
      • Animali
      • Nordest
  • Servizi
    • Meteo
    • Oroscopo
    • Necrologie
  • Network
    • Il Messaggero
    • Il Mattino
    • Leggo
    • Corriere Adriatico
    • Quotidiano di Puglia
    • Caltagirone Editore
    • Piemme
    • Guida allo Shopping

Fisco, il patto piace: corsa tra le grandi imprese all'intesa anti-accertamento

Economia > MoltoEconomia
Mercoledì 3 Febbraio 2021 di Andrea Bassi
GettyImages

Per primo è stato il gruppo Ferrero, quello della Nutella. Poi via via, sono arrivati gli altri. L’ultima, ma solo in ordine di tempo, è stata Generali. Sembrano passati secoli da quando i bilanci dei grandi gruppi italiani grondavano di contenziosi miliardari con l’Agenzia delle Entrate, spesso con lo strascico dei procedimenti penali. Erano i tempi del cosiddetto “abuso del diritto”, operazioni lecite riqualificate come elusive dal Fisco solo perché utilizzate per ridurre il carico delle tasse. Da qualche anno a questa parte le cose sono cambiate. L’Agenzia guidata da Ernesto Maria Ruffini e le imprese, soprattutto quelle grandi, hanno iniziato a parlarsi. E ad accordarsi prima di finire in tribunale, sul trattamento fiscale di un’operazione. Lo strumento di questa sorta di patto si chiama tecnicamente “cooperative compliance”. La possibilità di accordarsi con il Fisco oggi è riservata ai soggetti di maggiori dimensioni (allo stato attuale il limite del volume d’affari o di ricavi è fissato in 5 miliardi di euro) dotati di un affidabile sistema di controllo di gestione (Tax control framework). Il regime si fonda sulla interlocuzione costante e preventiva, con la possibilità di pervenire a una comune valutazione delle situazioni in grado di generare rischi fiscali prima della presentazione delle dichiarazioni fiscali, inclusa l’anticipazione del controllo.

APPROFONDIMENTI
L'IMPEGNO VERSO LA COMUNITA'

Responsabilità sociale dell'impresa, è record di...

SVILUPPO & BENESSERE

Banche, la sfida ora si gioca sul welfare aziendale per le imprese...

L’ADESIONE

 Nel 2016, primo anno di applicazione della cooperative compliance, solo 5 società avevano aderito. Tutte del gruppo Ferrero. L’anno dopo altre 14, poi 17, poi altre 13. Il vero boom c’è stato nel 2020, quando il “patto con il Fisco” è stato siglato da ben 20 società con fatturato superiore a 5 miliardi. Ci sono gruppi bancari come Intesa Sanpaolo, Fineco, Unicredit, Bper. Gruppi del settore energetico come Enel, A2A, la branch italiana di Kuwait Petroli, Snam Rete Gas e Shell Italia. Ci sono concessionari come Atlantia e Autostrade per l’Italia. Gruppi della moda come Prada. Società pubbliche del calibro di Leonardo, Ferrovie, Trenitalia, Poste. Ci sono Pirelli, la Nestlé, Nespresso, Novartis Farma, Barilla, San Pellegrino. Il meccanismo, insomma, sta funzionando. Le imprese hanno maggiori certezze e il Fisco riesce anche ad incassare di più senza dover finire in estenuanti contenziosi. Tanto che il direttore centrale dei grandi contribuenti dell’Agenzia, Vincenzo Carbone, ha aperto ad un allargamento della platea della cooperative compliance. «L’ideale – spiega – sarebbe amplificare la platea delle società che possono accedervi». Già dal 2015 (anno di introduzione dell’istituto) ad oggi la platea si è estesa alle società con un volume d’affari superiore a 5 miliardi (prima era superiore a 10 miliardi). «Il nostro obiettivo – prosegue Carbone – sarebbe quello di permettere l’accesso alle società con volumi d’affari dai 100 milioni di euro in su», quindi anche alle Pmi, «ma per questo occorrono più investimenti».

Leggi anche:

Risparmio, record di raccolta per le gestioni anche nell'anno della pandemia

Borsa, non solo bolle hi-tech: valori in rialzo se si tratta di rinnovabili e veicoli elettrici

Enel, balzo in Borsa a 90 miliardi. L'ad Francesco Starace: «Così abbiamo scalato le classifiche mondiali»

LE ALTRE MISURE

Il regime di cooperative compliance non è l’unico strumento con il quale il Fisco ha teso la mano alle imprese e agli investitori. Lo ha fatto anche con l’interpello per nuovi investimenti introdotto dal decreto internazionalizzazione. Si tratta di uno strumento di interlocuzione preventiva sulla determinazione del costo fiscale legato alla realizzazione in Italia di nuovi business plan di ammontare non inferire a 20 milioni di euro e che siano in grado di produrre effetti duraturi sul livello occupazionale a beneficio del Paese. I risultati sono stati decisamente positivi. Le istanze ricevute sono state 274 e si riferiscono all’implementazione di 72 piani di investimento (di cui 36 progettati da investitori esteri). Il valore totale dei suddetti piani è pari a 38 miliardi di euro (di cui 16 miliardi riconducibili a soggetti non residenti). Il maggior gettito stimato come conseguenza dei piani di investimento oggetto degli interpelli presentati dal 2016 ad oggi è pari a circa 5,5 miliardi euro (di cui circa 1,4 miliardi derivanti da business plan di provenienza estera). Dal 2016 a oggi i piani di investimento presentati hanno determinato ricadute occupazionali pari a circa 82.000 unità. Insomma, il dialogo tra Fisco e imprese paga. In entrambi i lati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 12:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
0 commenti
COMMENTA
COMMENTA LA NOTIZIA - NOME UTENTE
  • ULTIMI INSERITI
  • PIÙ VOTATI
0 di 0 commenti presenti
Nessun commento presente
Potrebbe interessarti anche
I CONTRARI 40. OGGI ALLA CAMERA

«Insieme per la Ricostruzione». Draghi, la fiducia in Senato con 262 sì

Video Draghi: «Grazie per stima, dovrà essere giustificata dai fatti» M5S, espulsi i 15 senatori del "no" 
LO SCENARIO

Draghi, il nodo tasse: riduzioni per il ceto medio, taglio del costo del lavoro e niente patrimoniale

Le cinque sfide/ La politica della Bce e gli effetti sull’Italia I leader in panne/ L’arrivo del Prof nel Paese (a)normale
LA CRITICITà

Dai consumatori agli esercenti, la lotteria degli scontrini fa scontenti tutti

Irpef alla tedesca per alleggerire il peso su lavoro e redditi medi: il modello allo studio del governo ​Bonus Renzi, l'incentivo Irpef in arrivo il 23 febbraio dall'Inps: ecco a chi spetta la riduzione del cuneo fiscale
LE NUOVE PROCEDURE

Fisco, il patto piace: corsa tra le grandi imprese all'intesa anti-accertamento

Responsabilità sociale dell'impresa, è record di investimenti: quasi 2 miliardi di euro Banche, la sfida ora si gioca sul welfare aziendale per le imprese clienti
LA NOVITÀ

Lotteria degli scontrini, partenza nel caos: un negozio su due non è attrezzato Come partecipare

Cashback, il furbetto al distributore paga cinque volte col bancomat per mettere 20 euro di benzina Cashback, caos premi: slitta a marzo il pagamento dei rimborsi per 6 milioni di italiani
Pagina successiva
caricamento

MOLTOECONOMIA

Pensioni, oltre 267.000 uscite con quota 100 nel 2019-2020: «Molto meno delle attese»

Banche, online o tradizionale il conto corrente è servito, ma i costi schizzano a 110 euro l'anno

di Francesco Bisozzi

Enel, balzo in Borsa a 90 miliardi. L'ad Francesco Starace: «Così abbiamo scalato le classifiche mondiali»

di Roberta Amoruso

Energia blu, navi e imprese del riciclo: tutti i settori traditi dal Recovery plan

di Andrea Bassi

Recovery plan, sindaci in trincea: «Subito nuove assunzioni o débacle dei Comuni, fondi bruciati e zero opere»

di Francesco G. Gioffredi
Video

Nuovo dpcm, Zaia: «Si intravede già cambio di passo, ci confronteremo direttamente con il governo»

Il sindaco Mattia Perencin: «Scuola chiusa per contagi, dobbiamo essere responsabili»

promo

OROSCOPO DI BRANKO

L'Oroscopo di Branko
Il cielo oggi vi dice che...
Branko legge e racconta le parole delle stelle, segno per segno...

LE PIÚ LETTE

Luca Zaia in diretta oggi. «È il primo giorno di risalita dei virus». Il dottor Flor: «Vaccini, torchiato dai Nas, ecco come è andata davvero la compravendita»

Luca, 25 anni: «Urinavano sul ponte, ci hanno picchiato a sangue per averli rimproverati» Video

La confessione di Gabriele: «Papà era ubriaco di nuovo, ecco perchè l'ho ucciso»

di Francesco Campi

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmeonline.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci
  • CALTAGIRONE EDITORE
  • IL MESSAGGERO
  • IL MATTINO
  • CORRIERE ADRIATICO
  • QUOTIDIANO DI PUGLIA
  • LEGGO
Privacy Policy | Cookie Policy | INFORMAZIONI
Preferenze cookie
Società editrice © 2021 Il Gazzettino | C.F. 00744300286 P. IVA 02742610278 | CONTATTI | PUBBLICITÁ