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Raggiungere questo obiettivo, ha fatto notare la Reuters, richiederà tuttavia all'industria di superare gli ostacoli normativi esistenti, gli ostacoli al finanziamento, le strozzature del carburante e le preoccupazioni per la sicurezza pubblica che finora hanno contribuito a decenni di stagnazione. Ci sono voluti 70 anni per portare la capacità nucleare globale al livello attuale di 370 gigawatt (GW), e l'industria deve ora selezionare le tecnologie, raccogliere finanziamenti e sviluppare le regole per costruire altri 740 GW in metà di quel tempo
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«Il nucleare è la fonte di energia più sicura», ha detto Patrick Fragman, amministratore delegato di Westinghouse. «Naturalmente, per i primi reattori del loro genere ci sono stati problemi e superamenti dei costi. Lo sappiamo: abbiamo le cicatrici.» Attualmente ci sono 60 reattori commerciali in costruzione in 17 paesi in tutto il mondo, con la Cina che ne rappresenta 25, secondo la World Nuclear Association. La Cina è uno dei pochi paesi a rimanere ferma nel suo impegno futuro per lo sviluppo nucleare nel corso degli anni mentre in gran parte dell'Occidente la capacità di energia nucleare ristagnata, con enormi costi di costruzione dei reattori, problemi di autorizzazione e opposizione pubblica dopo l'incidente nucleare di Fukushima in Giappone nel 2011 che ha bloccato le nuove costruzioni.
Alla COP28, le aziende nucleari hanno mostrato le prospettive degli SMR, i piccoli reattori, come una scommessa possibile, efficace, sottolineando che hanno tempi di costruzione più brevi rispetto agli impianti tradizionali. Korea Hydro and Nuclear Power (KHNP) ha anche presentato un simulatore del suo reattore "iSMR", progettato per essere collegato a reti elettriche esistenti e utilizzato per far funzionare impianti di desalinizzazione o fornire riscaldamento urbano. KHNP potrebbe, per esempio, essere in grado di costruire un impianto in soli due anni una volta ottenuti tutti i permessi, ha detto l'amministratore delegato Jooho Whang, rispetto ai 10-20 anni per i grandi reattori.
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Il passaggio agli SMR, fa notare la Reuters, potrebbe però sollevare un altro problema: i reattori SMR avrebbero la necessità di essere alimentati con uranio altamente arricchito, un settore che al momento è dominato dalla Russia. Anzi, la Russia è attualmente l'unico produttore significativo di HALEU - questa forma di uranio altamente arricchita ritenuta sarà cruciale per le nuove tecnologie dei reattori. Anche gli Usa, attraverso una società chiamata Centrus (LEU.A) ha iniziato a produrre HALEU così come l'Unione europea sta avviando questa produzione, ha affermato l'AIEA.