Aumentare la fiducia è più importante della crescita. Lo ha sostenuto il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda intervenendo al convegno "Obbligati a crescere", organizzato dal Messaggero nella sede dell'Abi.
«I cittadini pensano che dietro le riforme si nascondano fregature, come con la globalizzazione», ha sottolineato Calenda, evidenziando che esiste nel Paese «una paura generalizzata della modernità».
Il prossimo anno il commercio internazionale subirà «un crollo», ha sostenuto poi il ministro dello Sviluppo. Per Calenda «non c'è più una sede in cui si discute di commercio internazionale. Il Wto non va, gli accordi internazionali non vanno, non ci sono più strumenti e luoghi dove si fa governance». Per il ministro dell'Economia Padoan, «il dato più preoccupante è l'andamento pauroso del commercio internazionale che cresce meno del Pil, non si intravedono all'orizzonte scenari che possano riportare a tassi più alti».
L'Europa ha «senz'altro sbagliato nel modo in cui ha affrontato il Ttip ma l'America lo ha sottovalutato» perché ha guardato solo al Pacifico, ha poi affermato il ministro dello Sviluppo Economico. «Il Ttip - ha aggiunto - non si chiuderà, probabilmente ci sarà una convergenza sugli standard che condividiamo, sulle cose su cui siamo d'accordo».
Ultimo aggiornamento: 17:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA «I cittadini pensano che dietro le riforme si nascondano fregature, come con la globalizzazione», ha sottolineato Calenda, evidenziando che esiste nel Paese «una paura generalizzata della modernità».
Il prossimo anno il commercio internazionale subirà «un crollo», ha sostenuto poi il ministro dello Sviluppo. Per Calenda «non c'è più una sede in cui si discute di commercio internazionale. Il Wto non va, gli accordi internazionali non vanno, non ci sono più strumenti e luoghi dove si fa governance». Per il ministro dell'Economia Padoan, «il dato più preoccupante è l'andamento pauroso del commercio internazionale che cresce meno del Pil, non si intravedono all'orizzonte scenari che possano riportare a tassi più alti».
L'Europa ha «senz'altro sbagliato nel modo in cui ha affrontato il Ttip ma l'America lo ha sottovalutato» perché ha guardato solo al Pacifico, ha poi affermato il ministro dello Sviluppo Economico. «Il Ttip - ha aggiunto - non si chiuderà, probabilmente ci sarà una convergenza sugli standard che condividiamo, sulle cose su cui siamo d'accordo».
