Crisi, Illy: «Si esce credendo nelle eccellenze», l'appello di Giannola Nonino

Mercoledì 31 Ottobre 2018 di E.B.
Crisi, Illy: «Si esce credendo nelle eccellenze», l'appello di Giannola Nonino
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TRIESTE -  Per uscire dalla crisi «bisogna crederci ed essere informati sulla vera ricchezza del Paese che non è nel Pil, ma nella sua natura e cultura». Lo ha detto Andrea Illy, presidente Illy Caffè e Fondazione Altagamma, intervenendo oggi all'evento organizzato dall'Ansa, a Trieste, sulle eccellenze del Friuli Venezia Giulia. «Dobbiamo - ha chiosato - sfruttare questa ricchezza che è enorme. Dobbiamo scrollarci da questo pessimismo galoppante, spesso prodotto da social media e dalla disinformazione. Dobbiamo essere ambiziosi e responsabili. Dobbiamo essere consapevoli delle ricchezze che abbiamo e mettere in rete i cervelli, come fanno i popoli anglosassoni. Se non lo facciamo vinceranno gli altri. Il mondo è cambiato ed è tempo di cambiare anche i nostri atteggiamenti». «Il caffè - ha ricordato - è una delle 5 grandi vocazioni triestine, insieme a porto, assicurazioni, cultura e ricerca, che sono tutte interconnesse». La città, è stata «recentemente candidata a Capitale mondiale del caffè perché ad eccezione della fase della coltivazione delle piantagioni ci sono tutte le fasi della lavorazione del caffè». Il caffè a Trieste, ha concluso, è una realtà storica».

«Frenare la comunicazione ingannevole nel campo dell'enogastromia e obbligare tutti a maggior trasparenza, sostegno nella battaglia contro l'eccessiva burocrazia che non ci fa lavorare». È l'appello lanciato da Giannola Nonino, storica imprenditrice della celebre famiglia di distillatori friulani con sede a Percoto, all'evento Ansa sulle eccellenze regionali. «Volere è potere e non mollando mai e credendo in quello che si fa si può realizzare tutto», ha aggiunto Giannola, spiegando come una piccola azienda agricola si sia trasformata in un brand di qualità noto a livello internazionale. «Siamo innamorati del nostro lavoro - ha raccontato Giannola - e la sfida è partita dagli anni Sessanta quando oltre che di mio marito, Benito Nonino, mi sono innamorata di una cosa magica come la distillazione. Vedere trasformarsi un materiale povero come una buccia d'uva in un prodotto di qualità ed eccellenza è una cosa affascinante e straordinaria. Per valorizzarlo - ha proseguito - abbiano fatto una rivoluzione partendo dalla distillazione di un unico vitigno». Poi Giannola ha ricordato che «per l'amore che abbiamo per la nostra terra abbiamo portato avanti la battaglia per preservare i nostri vitigni autoctoni. Sapevo che la perdita delle nostre colture - ha sottolineato - avrebbe comportato la perdita della nostra identità. Ma noi siamo andati avanti con rabbia, passione e determinazione e da questo impegno sono nati prima il premio Risit d'aur e poi il Premio Nonino letterario e internazionale ». Il passaggio fondamentale per l'azienda friulana e la sua grappa è avvenuto proprio nel campo della comunicazione. «Abbiamo pensato di comunicare le nostre eccellenze del territorio abbinandole a grandi personalità della cultura, alcuni dei quali sono diventati Premi Nobel», ha concluso l'imprenditrice, ricordando tra gli altri Mario Soldati e Levy-Strauss.
Ultimo aggiornamento: 15:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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