Terremoti, Lucia Margheriti: «La mia vita a studiare come anticiparli, le prime informazioni ai soccorsi a 2 minuti dagli eventi»

La prima donna a dirigere l'Osservatorio Nazionale Terremoti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Sabato 13 Aprile 2024 di Simona Verrazzo
Terremoti, Lucia Margheriti: «La mia vita a studiare come anticiparli, le prime informazioni ai soccorsi a 2 minuti dagli eventi»

Ricerca e cooperazione internazionale, presenza capillare sul territorio e operatività H24, parità di genere e divulgazione tra le nuove generazioni: è un impegno a tutto tondo quello dell'Osservatorio Nazionale Terremoti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, un organismo di importanza strategica in un paese sismico come l'Italia, guidato per la prima volta da una donna: Lucia Margheriti. Umbra di nascita ma romana di adozione, con l'intero percorso universitario in Geologia svolto alla Sapienza, 57 anni il prossimo 13 maggio, con gli ultimi trenta vissuti all'interno dell'INGV, Lucia Margheriti ha visto cambiare la sua professione, non soltanto dal punto di vista delle tecnologie, ma anche da quello del personale, con una sempre maggiore presenza femminile. Dopo la laurea e un'esperienza in California, nel 1994 inizia la sua avventura professionale all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Quante colleghe donne ricorda all'epoca?
«Un tempo era un settore di stretto appannaggio maschile. Negli anni '90 noi geologhe eravamo poche, sia come libere professioniste sia nelle istituzioni. Quando sono arrivata all'INGV scarseggiavano nelle posizioni apicali. Il grande cambiamento risale a partire dagli anni 2000. Nel 1999 nasce l'INGV, grazie alla fusione di 5 enti di ricerca: l'Istituto Nazionale di Geofisica (ING), l'Osservatorio Vesuviano (OV), l'Istituto Internazionale di Vulcanologia di Catania (IIV), l'Istituto di Geochimica dei Fluidi di Palermo (IGF) e l'Istituto di Ricerca sul Rischio Sismico di Milano (IRRS). È una svolta, perché aumenta in maniera considerevole il numero delle donne».
Adesso la presenza femminile a quanto si attesta?
«Nel settore amministrativo c'è sempre stata una maggioranza di donne, mentre tra ricercatori e tecnologi oggi siamo tra il 30 e il 35%, su un migliaio di persone impiegate al livello nazionale. Per l'Osservatorio Nazionale Terremoti è la prima volta di una guida al femminile, in quella che è una delle sezioni che richiede maggiore impegno».
Come si coniuga con due figli?
«Non è semplice, ma è possibile grazie alla collaborazione con colleghe e colleghi, perché il lavoro è impegnativo. I miei figli sono grandi, le responsabilità familiari si gestiscono grazie a turni flessibili».
Cosa fa, al livello pratico, l'Osservatorio Nazionale Terremoti?
«L'ONT è la sala operativa che svolge attività di monitoraggio e sorveglianza e raccoglie le informazioni da fornire alla Protezione Civile. Già dopo due minuti siamo in grado di dare le primissime indicazioni necessarie ai soccorsi, mentre dopo cinque minuti abbiamo l'intensità e la posizione esatte dell'evento. Dopo neanche mezz'ora è aggiornata la pagina https://terremoti.ingv.it che quasi in tempo riporta tutti i terremoti superiori a 2.0 gradi in Italia e quelli superiori a 4.5 gradi all'estero. L'altra attività è quella di Centro Allerta Tsunami per tutto il bacino del Mediterraneo, che coordiniamo con l'ufficio centrale internazionale all'interno dell'Unesco attraverso una rete di stazioni mareografiche lungo le coste».
Sono compiti di grande responsabilità, ma anche uno stimolo?
«Sicuramente è molto stimolante, così come vedere colleghe che hanno raggiunto traguardi importanti. Oggi su dieci sezioni di cui si compone l'INGV ben 4 sono guidate da donne: oltre a me ci sono Francesca Pacor per Milano, Micol Todesco per Bologna e Annamaria Vicari per l'Irpinia, mentre nei tre dipartimenti presenti, che sono Ambiente, Terremoti e Vulcani, in quest'ultimo la carica di direttore è ricoperta da Francesca Bianco».
Tanti traguardi che vengono tagliati. Ne manca ancora qualcuno?
«L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha avuto un direttore generale donna, Maria Siclari, mentre ancora non c'è mai stata una presidentessa».
Di parità di genere lei si occupa fin dall'inizio della sua attività nell'ING. Com'è andata?
«Sono diventata mamma di una figlia e di un figlio e contemporaneamente ho continuato a fare la ricercatrice. Dal 2002 al 2009 sono stata prima membro e poi presidente di quello che un tempo si chiamava Comitato per le Pari Opportunità e che oggi è il Comitato per l'Uguaglianza di Genere. Nelle nostre linee programmatiche c'è sempre una particolare attenzione all'impegno femminile, che vuol dire accesso a ogni ricerca e carica grazie alla meritocrazia».
Anche ora che guida l'ONT lei è impegnata nella divulgazione scientifica. Cosa la colpisce di più di quest'attività?
«Ogni lunedì e ogni venerdì l'INGV apre le sue porte alle scuole di ogni ordine e grado, dalle elementari alle superiori, e la sala operativa dell'Osservatorio Nazionale Terremoti è il clou della visita.

Io riscontro sempre tantissimo interesse, che si tratti di bambine e bambini piuttosto che di adolescenti. Anche nelle classi delle primarie c'è molta curiosità, con domande e attenzione alle nostre operazioni. È in queste occasioni che spieghiamo l'importanza della prevenzione nell'edilizia anche tra le nuove generazioni».

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