Nel 2021 meno donne ricopriranno ruoli di vertice in azienda rispetto al 2019.
Tiziana Catarci: «Nel digitale tanto lavoro e sempre meno donne. Colpa di modelli sbagliati»
«Il pregiudizio anti-femminile resiste un po' in tutto il mondo commenta Donatella Sciuto basti pensare che in Europa le donne che si occupano di informatica e di computer science sono un quinto rispetto al totale dei professionisti del settore. Anche questo è un mondo ancora molto maschile. E purtroppo resta tale anche nelle giovani generazioni, che vedo nella mia vita accademica». L'intelligenza artificiale - «un algoritmo, che non ha genere» puntualizza con ironia il vice-rettore del Politecnico è però ben frequentata dalle manager donne. Anche con qualche predisposizione, forse, come commenta Elisabetta Burei: «Le professioniste donne possono fare leva sulle competenze di gestione tipicamente femminili come la flessibilità cognitiva e l'intelligenza emotiva per apportare un ulteriore contributo allo sviluppo delle tecnologie AI, oltre agli aspetti tecnici, ottenendo un risultato congiunto più efficiente e competitivo».
La segnalazione di IBM, per le due top manager italiane, deriva dalla loro capacità di aver implementato l'intelligenza artificiale nel proprio business, contribuendo alla crescita e all'evoluzione della propria azienda. Donatella Sciuto ha guidato il progetto Concierge per aiutare 45.000 studenti del Politecnico a navigare attraverso la grande quantità di informazioni disponibili e ad avere un'esperienza migliore nel campus. Senza dover aspettare gli orari di segreteria, sette giorni su sette, 24 ore al giorno, è possibile interrogare Concierge perché gli studenti possano ottenere informazioni più complesse e personalizzate, rispetto a quelle fornite sul sito e sulle app. In un anno sono state gestite oltre 300.000 richieste.
Dal canto suo Elisabetta Burei ha guidato l'implementazione dell'assistente virtuale Edo per automatizzare i servizi al cliente, ottimizzando l'uso del proprio account personale: CheBanca! ha potuto risolvere il 60% delle richieste dei clienti senza intervento umano, riducendo le interazioni del servizio clienti attraverso un operatore di oltre il 30%.
«L'intelligenza artificiale è la naturale evoluzione di una trasformazione iniziata oramai da anni e che permette oggi alle macchine di creare nuova conoscenza a partire dai dati, diventando così sempre più intelligenti e simulando processi analoghi a quelli della mente umana. Non è un fenomeno da temere spiega Burei - perché l'intelligenza umana rimarrà comunque unica per complessità e sofisticazione, mantenendo un ruolo fondamentale in tutti i processi. È però altrettanto vero che il valore portato dall'intelligenza artificiale nelle nostre vite ha innescato un processo irreversibile e inarrestabile nell'ottica di una crescente innovazione ed efficienza in tutti gli ambiti, siano essi personali, sociali o aziendali».
IBM ha creato il programma Women Leaders in AI per incoraggiare una maggiore partecipazione femminile nel campo dell'AI e fornire alle professioniste selezionate una rete di condivisione di conoscenza per aiutare le organizzazioni a prevedere meglio i risultati, automatizzare i processi e guidare nuova efficienza.