Gianpaolo Bonzio
SUONI SPARSI di
Gianpaolo Bonzio

Roberto Masotti, il fotografo che ha saputo
raccontare i grandi della musica

Domenica 8 Maggio 2022
Demetrio Stratos in una foto di Roberto Masotti

“Foto Roberto Masotti”. Quando in una rivista o in un libro spuntavano queste tre parole si poteva star certi che l’effetto, a breve, sarebbe stato emozionante. Che si trattasse di musica italiana o di jazz l’obiettivo avrebbe colto l’aspetto più importante del protagonista.

Roberto Masotti, uno dei più importanti fotografi di scena, è morto qualche giorno fa per malattia lasciando smarriti i tanti appassionati di musica che negli ultimi 40 anni erano cresciuti ammirando la bellezza dei suoi originali scatti. Al termine di un lungo percorso nei teatri di tutto il mondo, Masotti era approdato all’ufficio stampa della Scala (sempre al fianco della compagna Silvia Lelli), ma la parte più consistente del suo lavoro si è concentrata soprattutto nel jazz. Dopo i primi lavori per le copertine dell’etichetta tedesca Ecm, il fotografo ravennate è stato praticamente l’unico che è riuscito ad avviare un delicato e duraturo rapporto con il turbolento Keith Jarrett. Le sue immagini in bianco e nero, che qualche anno fa sono entrate a far parte del prezioso libro “Keith Jarrett a portrait”, rappresentano uno dei picchi più alti della fotografia musicale italiana, spaziando dagli esordi del genio di Allentown negli anni Settanta fino a quando la malattia ha avuto il sopravvento sul pianista. Non deve essere stato facile avvicinarsi ad un figura di quel tipo e per tutti questi anni.

Eppure lui ci è riuscito con estrema naturalezzae e con impareggiabile stile. «Le foto - spiegava lo stesso Masotti riferendosi a Jarrett - sono il risultato di una intima e oggettiva attenzione nei confronti di un personaggio a lungo seguito e ammirato, ma anche di una sua risposta che è consapevole accettazione e, soprattutto, partecipazione. C’è tanto del suo sguardo, della sua presenza umorale, vibrante, ironica soprattutto carismatica». 
Un altro capitolo fondamentale è rappresentato dall’esperienza a fianco di un altro big della musica, Demetrio Stratos. Qui, in coppia con Silvia Lelli che poi ha dato vita al libro di Arcana  "Stratos e Area", si era invece anche concentrato sulla bocca dell’indimenticabile e vigoroso cantante, consapevole di aver a che fare con un’esperienza unica poi mitigata dagli scatti più intimi  e personali rappresentati, ad esempio, dalla collezione di bamboline in ceramica. 
Qualche anno fa, durante un incontro a Venezia, avevo chiesto a Roberto Masotti quanto impegnativo fosse stato lavorare con Jarrett. Lui, sorridendo, aveva minimizzato facendomi così capire la solidità e la sincerità del loro rapporto personale.

 

Ultimo aggiornamento: 15:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA