Adriano De Grandis
OGGETTI DI SCHERMO di
Adriano De Grandis

Venezia 78, giorno 4. Il buco, senso del mondo
La Londra pericolosa di Wright

Domenica 5 Settembre 2021

Giornata non facile, meno brillante di un Concorso che nei primi giorni si è manifestato in maniera gradita. Due film che pongono qualche perplessità, pur nella loro fruibilità. Il secondo film italiano in gara per il Leone, dopo “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, è “Il buco” di Michelangelo Frammartino, regista parco quanto il primo Malick, che torna sugli schermi a 11 anni da “Le quattro volte”, che si fece notare a Cannes. Siamo nel Sud Italia, nella zona del Pollino, dove esiste una delle grotte più profonde del mondo. Frammartino ci porta dentro il buio del sottosuolo, dopo averci fatto ammirare il magnifico paesaggio. Se dal punto di vista tecnico il film ha richiesto una lavorazione assai complicata, il risultato è un silenzioso, quasi intimo ritratto della natura, del mondo e si potrebbe anche dire del cosmo, avendo il documentario l’ambizione di raccogliere su di sé l’ordine delle cose, nelle sue più audaci contrapposizioni: il mondo di sopra e il mondo di sotto; il visibile e il segreto; l’ascesa al cielo con il grattacielo Pirelli in costruzione negli anni ’60 (a inizio film) e la discesa nelle viscere della Terra, portando l’uomo a comprendere il proprio limite, la propria finitezza, come si capisce attraverso la lunga agonia di un vecchio pastore, ormai moribondo. Resta però un senso di incompiutezza, perché l’esplorazione vive puramente di significati, che non riescono a trasmettere, se non raramente, autentiche emozioni, non certo per la mancanza di dialoghi e di musiche (che avrebbero stonato), anche nella scoperta progressiva delle grotte e nonostante i paesaggi siano perfettamente inquadrati e studiati per essere incantevoli, perfino troppo: sembra mancare quel senso di istantaneità del momento, che avrebbe reso lo sguardo maggiormente declinato al caso. Per capirci: non c’è quell’afflato herzoghiano sulla perlustrazione della natura, men che meno la sua esigenza didattica. E ripensando, per dire, a “Cave of forgotten dreams” e “Dentro l’inferno”, il risultato ci appare inferiore alle aspettative. Ma lo sforzo è stato comunque enorme. Voto: 6.

Sempre in Concorso è passato anche “Competencia oficial” della coppia argentina Gastón Duprat e Mariano Cohn, che si erano fatti notare soprattutto a Venezia con “Il cittadino illustre” che qualcuno ricorderà in gara 5 anni fa (Oscar Martinez, presente anche in questo film, vinse la Coppa Volpi). La coppia mantiene quel sarcasmo puntiglioso e sostanzialmente dal bersaglio facile anche in questa storia, che vede un uomo d’affari di 80 anni chiedersi cosa poter fare per essere ricordato meglio dai posteri. Decide di produrre un film, chiamando la regista Lola Cuevas (una Penélope Cruz di folta, rossa capigliatura), e due attori (Antonio Banderas e appunto Oscar Martinez), che inizieranno una specie di gara a chi è più bravo. Tra sberleffi e inganni, e qualche idea che va anche a segno (il masso sopra la testa è piuttosto divertente), il film si accontenta di sparare vecchi colpi un po’ stanchi contro i premi, i critici, il realismo della recitazione eccetera, e si spegne in quel finto graffio che hanno spesso queste opere di insistente alterazione grottesca e surreale. Voto: 5.

Infine, fuori Concorso, ecco l’ultimo film Edgar Wright, “Last night in Soho”, che potremmo definire un musical-horror nella swinging London, rivista attraverso l’incubo di una giovane di campagna arrivata ai giorni nostri a Londra per sfondare nel campo della moda. Tra fantasmi e personalità specchianti (la ragazza rivive le gesta di un’altra giovane arrivata negli anni ’60 nella capitale inglese), Wright sfodera il suo risaputo armamentario del “genere”, qui forse in modo ancora più bulimico, costruendo un ritratto sociale malsano, dove solo la vendetta saprà rendere un minimo di giustizia. Canzoni anni ’60 fanno da entusiasmante tappeto sonoro, mentre il film diverte, nel suo essere caciarone. Voto: 6,5.

 

 

           

 

Ultimo aggiornamento: 14:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA