Adriano De Grandis
OGGETTI DI SCHERMO di
Adriano De Grandis

Cannes 76, giorno 8. Amori belli e crudeli
In cucina funzionano, altrove per niente

Giovedì 25 Maggio 2023

Siamo veramente al rush finale. Mancano pochi film, tra cui Ken Loach e Wim Wenders (due che di Palme d’oro se ne intendono). Nanni Moretti non sembra aver entusiasmato, meglio Marco Bellocchio.

LA PASSION DE DODIN BOUFFANT di Tran Anh Hùng  (Concorso) – La storia d’amore sussurrata tra le pentole e le teglie tra lo chef del titolo e la sua compagna, soprattutto in cucina, donna infaticabile e al tempo stesso fragile. Tran Anh Hùng, franco-vietnamita, Leone d’oro a Venezia con “Cyclo” e miglior opera prima a Cannes con “Il profumo della papaya verde”, torna sulla Croisette ben 30 anni dopo con un film elegante, raffinato, tendente al calligrafico, un po’ “Il pranzo di Babette” ma ancora più a fuoco sulla preparazione dei piatti, praticamente quasi tutto il film, che diventa una specie di puntatona formidabile da Gambero Rosso Channel, intervallata dai pochi momenti di intimità tra Juliette Binoche e Benoît Magimel, va da sé come al solito molto bravi. A ben guardare l’esatto rovescio della medaglia del film di Jessica Hausner: lì si odiava il cibo, qui è un’esplosione continua di profumi e gusti, come insegna bene un monologo di ched Dodin, quando spiega cosa succede dentro la nostra bocca quando mangiamo. Non è male, ma la digestione è lenta. Voto: 6,5.

L’AMOUR ET LES FORÊTS di Valèrie Donzelli (Cannes Premiere) – Blanche incontra casualmente dopo diversi anni Grégoire e nasce una vera e propria passione. La coppia funziona, si sposa, arrivano dei figli, ma ben presto Blanche si accorge che l’uomo affascinante incontrato tempo fa si sta trasformando in pericoloso e possessivo. Così quando Blanche cede a un incontro via internet, i sospetti di Grégoire esplodono nel modo peggiore. Scritto dalla stessa regista assieme a Audrey Diwan (Leone d’oro 2021 a Venezia con “L'Événement”) dal romanzo omonimo di Éric Reinhardt è un dramma familiare incentrato sulla violenza nei confronti delle donne. Se non fosse per un montaggio non lineare, il film pagherebbe una stanca riflessione sul tema, un’approssimazione dei personaggi e una storia piuttosto pasticciata. E poi: se esiste una gemella, un senso drammaturgico dovrebbe pur averlo. Invece niente. Con Virginie Efira e Melvil Poupaud. Voto: 5.

PROJECT SILENCE di Kim Tae-gon (Fuori Concorso) – Un gruppo di persone resta intrappolato nella nebbia su un ponte pericolante, dopo un catastrofico incidente stradale globale. A peggiorare le cose, c’è una pattuglia di cani mutati, feroce e aggressiva al massimo, che inizia a eliminare superstiti e forze dell’ordine arrivate in soccorso. Molto frastuono, scampoli di divertente assurdità, ma anche una pochezza assoluta: di idee e di azione. Voto: 4.

 

 

Ultimo aggiornamento: 16:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA