Adriano De Grandis
OGGETTI DI SCHERMO di
Adriano De Grandis

Cannes 75, giorno 8. La nostalgia di Martone
e la speranza di Tori e Lokita: film di cuore

Mercoledì 25 Maggio 2022

NOSTALGIA di Mario Martone (Concorso) - Dopo 40 anni divisi tra Beirut e Il Cairo Felice (Favino) torna a Napoli, nel suo rione Sanità, per rivedere dopo tanto tempo la vecchia madre e fare i conti col passato, in special modo con il suo amico del cuore dell’adolescenza, con il quale divide un omicidio accaduto all’epoca, e che nel frattempo è diventato il boss più temuto del quartiere. Dal romanzo omonimo di Ermanno Rea, “Nostalgia” è uno sguardo profondo e appassionato di Mario Martone sulla sua città (e un ritorno alla Sanità, dopo il recente “Sindaco”, da Eduardo) e su una storia di amicizia pericolosa, che sa toccare corde quasi romantiche, ma anche indissolubilmente sospese in un destino ingombrante. Forse un po’ didascalico in quella divisione tra bene e male (il prete – Francesco Di Leva - e la realtà multietnica che gravita attorno, le consuete derive camorristiche) e in qualche passaggio (compreso il finale) molto scritto, ma è un film del cuore (si veda l’incontro con la madre – Aurora Quattrocchi - dopo un’eternità), che Martone sa amministrare con attenzione. Voto: 6,5.

TORI ET LOKITA di Jean-Pierre e Luc Dardenne (Concorso) – Lokita è una giovane ragazza, Tori è ancora un bambino. Entrambi provengono dall’Africa subsahariana, arrivati in Belgio. Si fingono fratello e sorella, per farsi coraggio entrambi. Cercano occupazione, ma finiscono nel giro dello spaccio e di malavitosi. Vengono separati, cercano di ribellarsi e la loro vita è sempre in pericolo. I fratelli Dardenne, che qui a Cannes amano da sempre alla follia (anche quando lo meritano meno), asciugano ancora di più il loro stile, già discretamente scremato nel tempo, mettono da parte l’ideologia e affidano una storia semplice, anche troppo, e fragile a due giovani interpreti che la rendono plausibile. Film a suo modo quindi sobrio, nonostante la gravità del caso, che può anche commuovere, senza essere ricattatorio. Voto: 6,5.

THE SILENT TWINS di Agnieszka Smoczyńska (Un certain regard) – La storia vera della gemelle di colore Gibbons (June e Jennifer), vissute nel Galles, mute (ma non tra di loro), attratte dalla scrittura e dal crimine. La polacca Smoczyńska costruisce un film complesso per identità altrettanto stratificate, passando da un realismo sociale e familiare denso a un mondo parallelo fantasioso (animazione in stop-motion), che entra ed esce nel film con forza. Un film che rispetto ad altri mostra un coraggio tutt’altro che maldestro, riuscendo ad emozionare anche grazie alle interpreti. Voto: 7.

 

Ultimo aggiornamento: 18:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA