Adriano De Grandis
OGGETTI DI SCHERMO di
Adriano De Grandis

Berlinale 73, giorni 1 e 2. Partenza a rilento:
pioggia, aria mesta e film finora modesti

Sabato 18 Febbraio 2023

Berlinale per ora sotto tono: film, atmosfera, quartiere, clima. Nell’ordine: modesti, triste, smantellato, piovoso. Non c’è molto da stare allegri, ma il festival ha bisogno di riprendersi dopo due anni di pandemia e per ora sta faticando.

SHE CAME TO ME di Rebecca Miller (Special) – Steve è un compositore in piena crisi creativa. La moglie Patricia è una psicologa nevrotica e a volte va fuori controllo. Il loro giovane figlio Julian ha una relazione con Tereza: lui è appena maggiorenne, lei nemmeno e si vedranno costretti a tentare la fuga. Ci sono anche una comandante di un peschereccio Katrina (stesso nome della barca) che va spesso in fregola e il padre di Tereza, che gioca la parte del razzista incrollabile. Rebecca Miller traccia una commedia romantica, piuttosto sgangherata e fragile, mostrando come la gioventù non ancora minata dai sedimenti e sentimenti della maturità rimanga intatta negli slanci e nelle speranze. Un film che scivola via senza far male, ma anche senza fare mai presa. Voto: 5.

BLACKBERRY di Matt Johnson (Concorso) – Ideazione, nascita e crollo del famoso rivoluzionario dispositivo, attraverso le vicende che portano due imprenditori nerd al successo, che non durò molto anche a causa di errori e illegalità. Matt Johnson non va oltre una ricostruzione ansiogena con uno stile che ha fatto la fortuna di film simili, senza avere mai uno sguardo personale o un’idea imprevista. Ma se ci si accontenta, il film scorre piacevolmente e il ritmo è retto senza inceppi. Voto: 6.

THE SURVIVAL OF KINDNESS di Rolf de Heer (Concorso) – Il ritorno dell’olandese-australiano Rolf de Heer coincide con un’opera minimalista, praticamente senza dialoghi, girata interamente nel deserto. Una donna viene abbandonata nel nulla da alcuni individui che indossano delle maschere antigas, rinchiusa dentro una gabbia da dove sembra impossibile fuggire. Rimane giorni e notti prigioniera, poi trova il modo per evadere. Ma alla fine tornerà al punto di partenza, dopo aver girato in lungo e in largo, incontrando scheletri, persone bizzarre o peggio ammalate. Probabile metaforona della solitudine e dell’esistenza tout court, dove aleggia il fantasma della libertà. All’inizio incuriosisce, ma alla fine annoia. Non è semplice mantenere l’attenzione a lungo nel vuoto. Voto: 5.

SOMEBODY WE’LL TELL EACH OTHER EVERYTHING di Emily Atef (Concorso) – Nell’estate 1990, subito dopo la caduta sovietica e del Muro, nella Germania appena riunita la giovane Maria, con la passione per la letteratura, specie Dostoevskij, vive nella campagna dell’ex DDR con la famiglia di Johannes, suo coetaneo e fidanzato, che spera di diventare un fotografo professionista. Ma non lontano da loro, in un altro casolare vive Henner, un quarantenne solitario, con la passione dei cavalli e del bere, uomo rude e spesso violento, che ha il potere di attrarre inesorabilmente Maria. Se il momento storico funge da fondamenta del film, la febbrile relazione amorosa e il conseguente triangolo è la vera ragione del racconto, che Emily Atef trasforma in un mélò bollente ma purtroppo basico, tra la vita che scorre nell’aia e quella segreta della camera da letto, dove Maria si stanca presto delle buone maniere del ragazzo dalla vena artistica, preferendo i rudi assalti del grezzo rivale. Tragedia annunciata, ma almeno rispunta un po’ di sesso senza troppo nasconderlo. Resta un film troppo lungo e tutto sommato banalmente di maniera. Voto: 5.

BOOM! BOOM! THE WORLD VS. BORIS BECKER di Alex Gibney (Special) – La storia del celeberrimo tennista tedesco, finito in carcere per reati finanziari. Il celebre documentarista Alex Gibney ripercorre la sua folgorante carriera, attraverso filmati e testimonianze, tra le quali quelle di Edberg, McEnroe, Borg, Wilander, Diokovic, sul più giovane trionfatore di Wimbledon, in attesa di una seconda probabile puntata sulle sue disavventure legali. Interessante, ma abbastanza legato alla sola cronaca e ai ricordi, con una colonna sonora western, che un po’ banalmente evoca il duello. Voto: 6.

 

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA