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Se l’"addizionale" moltiplica i problemi

Martedì 1 Aprile 2014
Sei arbitri in campo, 12 occhi, ma i problemi restano. La farsa di Sassuolo-Roma, con il rigore dato-non dato, il sondaggio dell’arbitro, la diversità di vedute e punti di vista, ha solo evindenziato quanto era già chiaro. L’arbitro d’area non risolve i problemi, ma li moltiplica. Con decisioni che debbono essere prese in frazioni di secondo, non c’è spazio per consultazioni e approfondimenti. E il problema riguarda proprio gli "arbitri addizionali d’area", fortemente voluti da Platini e dall’Uefa come alternativa alla moviola in campo. Invocati in particolare per scongiurare i gol fantasma, sono stati investiti del compito aggiuntivo di una più generale sorveglianza dell’area di rigore. Apriti cielo. Mettono bocca su tutto: e spesso vanno in contraddizione con il direttore di gara. Il fischio - non potrebbe essere altrimenti - dev'essere immediato, specie in caso di fallo (o presunto tale) da rigore. Ma poi entra in scena l’uomo d’area. Se conferma, tanto di guadagnato. Se la sua opinione diverge, come con la Roma, sono dolori. Anche un arbitro esperto come Rizzoli può andare in confusione. Insomma, non si vuole la moviola? Passi. Ma evitateci di assistere a patetiche sceneggiate tra arbitro e addizionale, con colloqui kafkiani via etere con le mani a coprire la bocca, o addirittura a surreali confronti vis-à-vis. Infine, quanto costano gli arbitri addizionali d’area? Si parla di quasi un milione di euro l’anno. Il calcio stellare e televisivo naviga nell’oro, lo sappiamo. Ma se quel milioncino lo dirottassimo sul calcio di base, quello delle periferie dimenticate? Ultimo aggiornamento: 19:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA