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Milan/Tonazzo: quando i soldi non fanno la felicità (e i risultati)

Martedì 18 Marzo 2014
Berlusconi si è accorto di aver speso tanto e male: non solo ha comprato giocatori non all’altezza, ma sta pagando ingaggi faraonici, una cifra doppia - ad esempio - di quanto ha in bilancio quell’Atletico Madrid che ha umiliato il Milan in Champions. La Tonazzo Volley in 5 anni ha costruito una società modello, con un budget di appena 250mila euro nell'ultima stagione. Il Milan è da rifondare, la Tonazzo è stata promossa in A1. I soldi, evidentemente, non fanno la felicità, ma nemmeno garantiscono i risultati. Nel calcio c’è la convinzione che investendo alla grande si primeggia, in Italia in particolare si è convinti che il gap con il resto d’Europa è dovuto alla "mancanza di liquidità" ed all’assenza di Paperoni dalle risorse infinite. A parte che di ricconi disposti a svenarsi se ne vedono pochi in giro (Thohir è ancora tutto da decifrare, gli americani con la Roma per ora ci hanno guadagnato) ma davvero non esiste una via virtuosa al successo? Qualcuno ci è riuscito. La Tonazzo ha salvato il volley a Padova, riportandolo in Serie A1. La ricetta: lavorare sodo, scommettere sui giovani, ingaggi sotto controllo, competenza, entusiasmo, coinvolgimento allargato a vari settori della società. E soprattutto uomini giusti.   In ogni azienda è fondamentale innanzitutto il vertice dirigenziale: il diesse Stefano Santuz, manager con i fiocchi, guida uno staff preparato e competente, che - guarda caso - ha puntato su un allenatore fatto in casa, che fino a qualche mese fa allenava il settore giovanile. Valerio Baldovin sarà di poche parole, ma si esprime molto bene in panchina. Ed ha scommesso sui giovani. Che a qualcuno, nel mondo pallonaro, fischino le orecchie? Ultimo aggiornamento: 13:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA