A GAMBA TESA di

L'invadente Lotito e le cambiali di Tavecchio

Sabato 6 Settembre 2014
L’essere stato un grande elettore di Carlo Tavecchio sarà pure un importante biglietto da visita, ma da qui a imporre la propria debordante presenza all’ambiente della Nazionale ne corre. Eppure Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha fatto irruzione a gamba tesa ed a suo modo nel club Italia, in forza del suo ruolo nel Consiglio federale.   Non solo si è presentato a Bari con la giacca a vento dell’Italia (poi indossata al contrario...), esibendosi fiero tra gli azzurri in allenamento, ma poi si è accomodato in panchina accanto a Tavecchio durante la partita, per presentarsi infine negli spogliatoi a celebrare la vittoria sull’Olanda. La Nazionale necessita, mai come in questo momento, e specie dopo il caso del razzismo, di persone in grado di fare gruppo, di smussare, di lavorare in silenzio, e Lotito è l’esatto opposto di tutto ciò. Da presidente della Lazio ha dimostrato più volte il suo modo di intendere il calcio, all’insegna del "qui comando io". L’irrisolta guerra con la tifoseria biancazzurra, con tanto di eclatanti proteste all’Olimpico, è solo la punta di un iceberg. Con più di un giocatore è finito ai ferri corti. Nel male (e perchè no, a volte nel bene) è un uomo di rottura. Quindi non l'ideale per il club Italia, dove quello che si doveva rompere è già stato rotto ed ora c’è solo da ricostruire. Gli azzurri certo non hanno gradito questa presenza ingombrante, in particolare i giocatori di Juve e Roma. Ma lui, ovviamente, risponde per le rime: «Entro dove voglio, sono un consigliere federale, sono nel comitato di presidenza». Conte per ora tace, ha ben altro a cui pensare. Ma soprattutto tace Tavecchio. Che stia già pagando la prima cambiale? Ultimo aggiornamento: 13:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA