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Il gran rifiuto di Simone Scuffet

Sabato 19 Luglio 2014
La carriera può attendere, prima viene l’esame di maturità. Fa discutere il gran rifiuto di Simone Scuffet, l’enfant prodige di Remanzacco, portiere rivelazione dell’ultimo campionato. Respingere l’offerta dell’Atletico Madrid non deve essere stato facile: è la squadra trionfatrice nella Liga nonché vicecampione d’Europa. Un importante palcoscenico internazionale e tanti soldi, pare un quinquennale da 900mila euro all’anno. Ma un "consiglio di famiglia" allargato al procuratore Claudio Vagheggi ha deciso diversamente: «Simone resta a Udine, dove concluderà gli studi, vogliamo una crescita progressiva e graduale». Sia chiaro, Simone ha fatto bene. Ma non perchè abbia deciso di anteporre lo studio alla carriera. Una scelta che piace tanto ai cultori del calcio che non c’è più, che sa tanto di un ragazzo con la testa sulle spalle, che emoziona in un mondo pallonaro votato al dio denaro. L’equazione Scuffet-simbolo di pulita freschezza è giornalisticamente allettante ma non rende onore alla complessità della decisione. La maturità avrebbe potuto tranquillamente conseguirla anche in Spagna, addirittura lo studio poteva rientrare tra le clausole contrattuali.   Ma chi ha consigliato Simone per il meglio, in primis una madre lungimirante, ha forse pensato ad altro. Troppi giovani talenti si sono bruciati per la fretta di arrivare, attratti da soldi e fama. Un altro anno all’Udinese gli consentirà di crescere ulteriormente, ma in serenità, in un ambiente tradizionalmente privo di smodate pressioni. Anche perchè in una realtà totalmente altra è facile sbagliare e bruciarsi a 18 anni. Il ruolo di portiere, poi, è particolarmente delicato e sovraesposto. A Udine Scuffet può anche sbagliare un intervento o qualche partita. Ma a Madrid? La carriera di un portiere è molto lunga, non è necessario, anzi è dannoso, anticipare i tempi. E poi, non dimentichiamolo, a 18 anni Scuffet gioca nella Serie A italiana. Brava mamma Donatella, bravo Simone. Ultimo aggiornamento: 14:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA