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Il calendario televisivo e l’amichevole Roma-Juve

Martedì 6 Maggio 2014
Domenica prossima all’Olimpico si gioca un’amichevole di lusso tra Roma e Juventus. Un’amichevole, appunto. Perchè la partita arriva troppo tardi - alla penultima giornata - per essere una partita vera. Inutile parlare a posteriori di campionato noioso se poi lo scontro al vertice, che avrebbe avuto un’eco mondiale, cade alla penultima di campionato. Il vizio è all’origine, in un calendario "selvaggio" figlio soprattutto dei diktat televisivi e non dell’esigenza di garantire competitività e spettacolo. Quando la pianificazione della stagione era realizzata "a mano" (o successivamente da un computer "intelligente") c’erano delle regole scritte e non scritte tra cui quella che le prime del campionato precedente non si scontrassero subito a inizio stagione o soltanto alla fine. Idem per i derby. Poi è arrivata la deregulation. Tutti contro tutti, anche subito, anche a giochi fatti. È così che si arriva all’amichevole Roma-Juventus, alla "gita a Roma", per usare le parole di Chiellini. Per non parlare dello spezzatino televisivo, dell’odiata (da tecnici, giocatori e tifosi) partita a mezzogiorno, delle partite serali invernali sotto la neve o nella nebbia, dell’irregolarità di non garantire nella fase finale partite in contemporanea. I vertici tutti del calcio, dalla Lega, alla Figc, ai singoli club, preferiscono l’uovo oggi (il dio denaro delle tv) che la gallina domani (credibilità, regolarità dei campionati e rispetto dei tifosi). Gli stadi si svuotano, le tanto invocate riforme del mondo pallonaro non arrivano, le partite inutili (e quindi falsabili) si moltiplicano. Verrebbe da dire: tutti a casa. Ultimo aggiornamento: 12:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA