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Conte ha bisogno di tempo e fiducia

Martedì 14 Ottobre 2014
Due striminzite vittorie contro Azerbaigian (che ne ha presi 6 dalla Croazia) e Malta (3 dalla Norvegia). Ma la nuova Italia di Conte è in testa al girone a punteggio pieno, seppure in coabitazione con quella Croazia che dovrà sfidare tra un mese a San Siro, in una sorta di prematuro spareggio per la leadership del girone. Sarà una partita-verità per Conte, chiamato a dimostrare quanto valga davvero la sua Italia.
Finora il nuovo ct ha portato a casa i punti, quattro su quattro le vittorie sotto la sua gestione (compresa l'amichevole con l'Olanda). Aver vinto in casa della Norvegia, terza nel girone, non è stata cosa da poco. Ma la partita con Malta ha destato più di qualche perplessità, anche perché giocata a lungo in superiorità numerica. Azzurri lenti, poco incisivi, quasi spenti, nonostante i pali, tanto che solo Giovinco ha dato l'impressione di avere un altro passo. Forse ci si era tutti illusi che Conte avesse la bacchetta magica, che potesse trasformare in oro quello che oro non è. Quindi lasciamolo lavorare, anche perché le grandi d'Europa stentano e non poco. L'Olanda ha perso addirittura in Islanda, ko anche Germania, Spagna e Portogallo, la Russia delude, l'Inghilterra non brilla.
Ma per imporsi sullo scenario internazionale l'Italia di Conte deve ancora fare molta strada. Non basta il blocco Juve per portare una mentalità da club in nazionale. Conte ha precisato di voler fare l'allenatore e non il selezionatore, ma deve imparare a gestire il gruppo senza averlo tutti i giorni sotto gli occhi in campo. Trasmettere spirito combattivo, gioco, schemi e automatismi ad una rappresentativa nazionale è impresa ben più ardua che riuscirci in un club. Ecco perché servirà pazienza, intelligenza, un pizzico di furbizia e tanta capacità di trovare gli uomini giusti.
L'impressione è che in questa fase Conte si stia preoccupando soprattutto di questo, di creare il gruppo, di individuare dei punti fermi. Sta offrendo opportunità a molti, misura i giocatori, vuole conoscerli al di là del campo. Conte ha bisogna di tempo, però. Concediamoglielo, le critiche sono premature, anche gratuite. Ed a volte ha ragione ad arrabbiarsi. Ricordiamoci da dove veniamo. Due Mondiali fallimentari sono davvero troppo. 
Ultimo aggiornamento: 00:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA