A GAMBA TESA di

Carolina e quelle imbarazzanti difese d'ufficio

Venerdì 26 Dicembre 2014
Simpatica lo è di sicuro, brava anche. Ma attorno a Carolina Kostner ed alla vicenda doping che ha travolto l’ex fidanzato Alex Schwazer le figuracce "istituzionali" si sommano una all’altra, fino a trasmettere messaggi ambigui su una vicenda, il doping nello sport, che non dovrebbe lasciare margini a equivoci e interpretazioni. Carolina rischia fino a 4 anni e 3 mesi di squalifica, accusata di aver coperto l’ex fidanzato marciatore. Lei rifiuta ogni addebito: «Accusa insopportabile». Ma il 16 gennaio dovrà difendersi di fronte al Tribunale Antidoping del Coni. Nel frattempo sarebbe stato opportuno un prudente e rigoroso silenzio. Apriti cielo! Il presidente della Federghiaccio, Andrea Gios, è sceso inopinatamente in campo: «La Procura del Coni ha analizzato i fatti e tenuto conto delle testimonianze in modo superficiale senza conoscere Carolina e la sua famiglia. È inaccettabile che diano più credito a Schwazer che a Carolina». Di più: Gios ha dimostrato di non conoscere nemmeno quelle norme antidoping (articolo 24 comma 1) che pure ha votato in consiglio nazionale del Coni. E difatti la richiesta al Tna, il Tribunale nazionale antidoping, di avere gli atti dell'inchiesta per poter affiancare la difesa della Kostner nel processo del 16 gennaio è stata respinta con perdite. La norma infatti prevede che soltanto l'indagato, la Procura antidoping, la Wada e la Federazione internazionale (non quella nazionale...) competente possano chiedere gli atti. Nessuna Federazione, prima di quella del Ghiaccio, era intervenuta in una norma chiara e, ripetiamo, da tutti votata. E così il 16 gennaio prossimo la Federghiaccio non potrà entrare in aula per l’udienza. Non bastasse nel frattempo è scoppiato il caso Malagò. Infatti, uno dei legali, nonché segretario, del Circolo Canottieri Aniene presieduto dall’attuale n.1 del Coni, Carlo Longari, è anche il vicepresidente della Seconda Sezione del Tribunale Antidoping e quindi potrebbe far parte della commissione giudicante della Kostner. Non male anche alla luce di quanto affermato da Giovanni Malagò: «Vorrei dirle che le sono vicino...», il suo assist a Carolina. Insomma, in materia di doping istituzioni a corrente alternata. Alla faccia del rigore e della serietà. Ultimo aggiornamento: 13:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA