I due cuccioli di volpe sono stati trovati al Nuovo Salario da alcuni passanti che vedendoli soli e immobili hanno pensato fossero stati abbandonati dalla madre o si fossero persi.
Ecco quello che è successo, in buona fede alcuni passanti vedendoli da soli e immobilizzati pensavano la madre li avesse abbandonati o si fossero persi, Nulla di tutto questo, è stata solo un’escursione che la madre usa fare quando fa esplorare ai cuccioli il mondo che li circonda preparandoli anche ai pericoli esterni». E poi la l'esperta continua: «Quando parliamo di volpi, per esempio, ci tornano alla mente le favole di Esopo o le parole del Piccolo Principe, e la nostra mente va subito a scenari naturali come boschi e deserti, difficilmente, quando parliamo di volpi, riusciamo a immaginarci il traffico di una metropoli, e l’orizzonte di asfalto delle strade di città. Eppure, la volpe abita a Roma da oltre quarant’anni, ma la realtà, come spesso accade quando si tratta di animali selvatici, è quasi sempre diversa da come ce la immaginiamo. Un animale selvatico che decide di stabilirsi in un ambiente urbano lo fa in maniera consapevole, avendo valutato le possibilità di nutrirsi e riprodursi per far progredire la specie: in quest’ottica, vedere dei cuccioli in città diventa “normale”, la dimostrazione concreta che la volpe ha fatto la scelta giusta. Ovviamente, rispetto ad un ambiente naturale, la città ha caratteristiche e pericoli differenti. Ma se c’è una cosa sulla quale le favole non sbagliano, è che la volpe è furba e intelligente: saprà quindi trasmettere ai propri cuccioli le sue conoscenze cittadine, dando loro tutti gli strumenti per cavarsela al meglio. I due cuccioli trovati tra Talenti e il Nuovo salario stavano affrontando proprio questa fase di istruzione insieme al loro genitore, ma delle persone, sicuramente in buona fede, ha pensato di “salvarli” dalla città, non sapendo che la città era proprio casa loro. Ora a noi spetta il compito di crescerle (ripetiamo con loro sono sette ad essere ospitate nel centro di villa Borghese, ndr), per poi restituirgli la libertà - conclude la Manzìa - infine un consiglio. a voi, che volete aiutarci, spetta invece di ricordare che ci sono circostanze in cui “salvare” un animale selvatico rischia di compromettere il suo naturale percorso di vita. Nel dubbio, contattateci!».